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Arrestato per atti osceni in un parco pubblico, 39enne si abbassa i pantaloni anche davanti al giudice

Un 39enne è stato arrestato per atti osceni in luogo pubblico. Durante l’udienza di oggi, 25 settembre, si è avvalso della facoltà di non rispondere e si è abbassato i pantaloni davanti al giudice.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un 39enne arrestato lo scorso sabato 23 settembre per atti osceni in luogo pubblico, è stato processato questa mattina per direttissima. L'uomo, durante l'udienza che si è svolta al Tribunale di Bergamo, ha deciso di non spiegare il suo gesto. Piuttosto, ha preferito abbassarsi di nuovo i pantaloni, questa volta davanti al giudice, Andrea Guadagnino, che lo ha ripreso avvertendolo che così facendo rischiava una denuncia per oltraggio. Il 39enne è stato, infine, condannato a 8 mesi di reclusione ma, come chiesto dal pm, la pena è stata sostituita con l'espulsione dall'Italia per almeno 5 anni.

Gli atti osceni al parco Suardi di Bergamo

Erano le 16 di sabato 23 settembre quando una mamma che era al parco Suardi di Bergamo con suo marito e il loro figlio di 6 anni ha notato un uomo seduto su una panchina con i pantaloni abbassati, intento a masturbarsi. La donna, allora, gli ha gridato di coprirsi e di andare via, ma il 39enne ha solo cambiato panchina e continuato ciò che stava facendo.

Altri genitori, resosi conto di quello che stava accadendo, hanno ripreso quell'uomo che alla fine si è riallacciato i pantaloni e si è allontanato. Intanto, la prima madre che lo aveva visto ha chiamato il 112 e una Volante della Questura che era in zona lo ha intercettato e arrestato per atti osceni in luogo pubblico.

Le denunce a carico del 39enne e il processo

Si tratta di un uomo di nazionalità senegalese che è in Italia senza permesso di soggiorno dal 2016. Da novembre 2022 a maggio 2023 il 39enne ha accumulato dieci denunce per lo stesso reato. Fino a poco tempo fa si trovava al Centro di permanenza e rimpatri di Roma, dove erano state avviate le procedure per la sua identificazione, ma nel frattempo sono scaduti i termini ed è tornato a Bergamo.

Questa mattina, lunedì 25 settembre, in Tribunale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Durante l'udienza, si è slacciato di nuovo i pantaloni, questa volta davanti al giudice Guadagnino che lo ha ripreso. Nei confronti del 39enne è stata disposta la misura cautelare del divieto di dimora in Bergamo e provincia e "considerato il gesto ad elevata carica oscena e la totale incapacità dell’imputato a contenere i suoi impulsi", dovrà essere espulso dall’Italia per almeno 5 anni.

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