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Arrestato per apologia di terrorismo e odio razziale, 21enne viene assolto dopo un anno e mezzo di carcere

Un 21enne rimasto in carcere per un anno e mezzo perché accusato di apologia di terrorismo è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dal Tribunale di Brescia. L’altro imputato, un 23enne, è stato condannato a una pena di 18 mesi che, di fatto, ha già scontato.
A cura di Enrico Spaccini
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Digos (Immagine di repertorio)
Digos (Immagine di repertorio)

Si è chiusa con un'assoluzione con la formula "perché il fatto non sussiste" e una condanna a 1 anno e 6 mesi già scontata in custodia cautelare l'inchiesta della Procura di Brescia per apologia di terrorismo internazionale e odio razziale. I due, un 21enne e un 23enne di origine pakistana, erano stati arrestati nel dicembre del 2023 per via di alcuni post pubblicati sulle proprie pagine social considerati di propaganda jihadista e antisemita, odio razziale e anche contro donne e comunità Lgbt. La pm Erica Battaglia aveva chiesto la condanna a 4 anni per il 21enne, che invece è stato assolto e può valutare se chiedere il risarcimento per ingiusta detenzione, e 5 anni e 1 mese per il 23enne che, essendo stato condannato a 18 mesi, ha di fatto già scontato la pena.

Le indagini della Digos della Questura di Brescia erano durate un anno e avevano portato all'arresto dei due giovani residente a Brescia. Secondo l'accusa, i due ragazzi avrebbero condiviso sui propri profili Instagram, Facebook, TikTok, Youtube e Twitter messaggi che celebravano lo Stato Islamico e le strategie violente dei gruppi terroristi in Afganistan e Pakistan. Avrebbero proposto l’istituzione della Sharia a livello universale, esaltato i leader religiosi e militari dell’Isis e pubblicato foto di fucili Kalashnikov, di cinture esplosive e di guerriglieri armati. Tra i vari post, ci sarebbero stati riferimenti a Hitler, meme a sfondo razzista e frasi d'odio contro gli ebrei, le donne e le persone omosessuali.

Detenuti nel carcere di Rossano, dove si trovano la maggior parte delle persone arrestate per terrorismo internazionale, il 21enne e il 23enne hanno affrontato il processo in primo grado in quanto imputati di apologia di terrorismo internazionale. Il giudice Stefano Franchioni del Tribunale di Brescia ha deciso, però, di assolvere il più giovane dei due con la formula "perché il fatto non sussiste" e condannare a 18 mesi il più grande. Per le motivazioni della sentenza bisognerà attendere 90 giorni, ma nel frattempo i due giovani sono usciti dalle loro celle.

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