Arrestato lo stalker della pallavolista di serie A Alessia Orro: lo aveva denunciato già tre anni fa
Ancora messaggi, ancora appostamenti al palazzetto fuori da ogni partita e allenamento. A distanza di anni dalla prima denuncia vittima dello stesso uomo è la pallavolista di serie A del Vero Volley Monza e della nazionale italiana Alessia Orro. L'uomo è stato sorpreso e arrestato in flagranza di reato per atti persecutori: si tratta di un uomo di 55 anni originario di novarese. Le indagini sono state avviate subito dopo che la pallavolista ha sporto denuncia presso la caserma dei carabinieri di Monza. Subito i militari si sono attivati disponendo un sistema di controllo e vigilanza a tutela della vittima: dopo pochi giorni i carabinieri hanno individuato nel pomeriggio di ieri domenica 10 aprile l'auto dell'uomo a Villasanta. L'uomo però è stato rintracciato nei pressi del palazzetto dello sport "Arena di Monza". Qui stava proprio attendendo l'arrivo della giovane al palazzetto per gli allenamenti. Una volta bloccato non si è opposto all'arresto. Si trova ora in carcere a Monza in attesa dell'udienza di convalida.
L'uomo la seguiva anche in tutte le trasferte
La vittima è la pallavolista Alessia Orro, 23 anni, palleggiatrice della nazionale e della società sportiva monzese. La giovane aveva già nel 2019 denunciato il 55enne Angelo Persico per atti persecutori: era stato arrestato e costretto ai domiciliari. Una volta scontata la pena però era tornato a seguire la pallavolista ovunque: aveva prenotato un hotel a Monza e si faceva trovare anche nel paese dove la 23enne viveva. La seguiva in qualsiasi trasferte, anche in Turche. Non solo: passava tutto il giorno a scriverle messaggi sui social. In questi messaggi faceva dichiarazioni d'amore, alternandole con degli insulti. La società è sempre stata vicina alla giovane, non facendola mai sentire da sola e proteggendola sempre. "Come Consorzio Vero Volley – scrive in una nota ufficiale la società – da sempre ci opponiamo a qualunque forma di violenza e siamo orgogliosi di aver collaborato in maniera sempre discreta con i Carabinieri e non possiamo che ringraziarli di quanto fatto per la nostra giocatrice". E poi aggiungono: "Ma, ancora di più, siamo orgogliosi di Alessia, che ancora una volta ha dimostrato la sua personalità e tutto il suo valore anche come persona denunciando la situazione e affidandosi tempestivamente ai Carabinieri per la sua tutela e la soluzione del caso. Siamo convinti che il suo esempio sarà di insegnamento per tutte e verrà seguito da tante tra le persone che, purtroppo, ancora oggi si sentono minacciate o subiscono violenze, di qualunque genere queste siano".
I messaggi di minaccia già nel 2019
Nel 2019, quando la pallavolista giocava alla ‘Unet Yamamay' di Busto Arsizio, il 55enne l'aveva seguita anche durate una trasferta ad Alassio, dove era in ritiro con la nazionale. Aveva preso una camera nello stesso albergo dove lei alloggiava e così aveva passato ore a inviarle messaggi prima di invito e poi di minacce. Tanto che era arrivato a scriverle "ti aspetto in camera mia, se non vieni ti disintegro". E ancora: "Ti aspetto al bar, ti aspetto in piscina, se non vieni ti strappo le ovaie". Nonostante lei continuasse a bloccare tutti i numeri di telefono o gli account di Persico, quest'ultimo ne creava sempre di nuovi, fino a quando la pallavolista aveva confessato quanto le stava accadendo prima agli amici e poi alle forze dell'ordine. Poi l'arresto e i domiciliari. Una volta di nuovo libero aveva continuato i suoi atti persecutori. Per il 55enne si sono aperte le porte del carcere.
La pallavolista sui social: Non abbiate paura di denunciare
La pallavolista sui social racconta in prima persona quello che le è successo tramite un post pubblicato su Instagram: "Mi sento in dovere come atleta e personaggio pubblico di condividere con voi quello che ormai piano piano sta uscendo ovunque. Vorrei dare l’esempio non solo dentro il campo, ma anche e sopratutto fuori, aiutare tutte le persone che hanno o stanno passando questo momento difficile come è successo a me in passato e in questo ultimo periodo". E ancora: "Ragazzi e ragazze non abbiate paura di denunciare, la violenza, in qualsiasi forma essa sia, non va assolutamente sottovalutata. Siate coraggiosi, perché io in prima persona so benissimo quanto possa essere difficile, sopratutto quando ti rendi conto che il passato potrebbe tornare nel presente, ma vi posso assicurare che sarebbe ancora più difficile affrontarlo da soli. Vorrei ringraziare innanzitutto i carabinieri che mi hanno protetta in questo cammino, rendendosi sempre disponibili in ogni occasione".
La pallavolista poi ringrazia la società di Monza che "mi ha sostenuta e aiutata ad affrontare questo brutto episodio, tutelandomi in ogni situazione. I ringraziamenti non finiscono qui, e questi sono i più importanti di tutti, grazie davvero a tutte le persone che mi sono state accanto ultimamente, cercando di rendermi le giornate migliori e strappandomi qualche volta anche un sorriso, senza di voi sarebbe stato tutto più difficile. È stato Doloroso riaprire una vecchia ferita, ma sono estremamente felice che tutto questo per ora sia finito. Grazie per sostenermi sempre".