Arrestato in Spagna il trapper Simba La Rue, deve scontare oltre 7 anni: l’estradizione nei prossimi giorni

Questo pomeriggio, venerdì 11 aprile, il trapper Simba La Rue è stato arrestato in Spagna, a Barcellona, in esecuzione di un provvedimento di cumulo pene per due condanne definitive a suo carico, tra cui i 4 anni e 6 mesi nel processo sulla sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, nel cuore della movida milanese, e i 3 anni, 9 mesi e 10 giorni per la cosiddetta "faida tra trapper". L'estradizione in Italia dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
A seguito di mirate attività d'indagine promosse su attivazione del Nucleo investigativo di Milano e della Compagnia Duomo, coordinate dal Sostituto Procuratore Generale della Repubblica Giuseppe De Benedetto, il 22° Gruppo Criminalità organizzata dell'UDYCO (Unidad de droga y crimen organizado) di Barcellona è riuscita ad arrestare il trapper, destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione (pena 7 anni 3 mesi e 17 giorni) per rissa, rapina a mano armata in concorso, lesioni personali in concorso aggravate dall'uso delle armi, detenzione illegale e porto abusivo di armi.
Simba La Rue condannato definitivamente
Lo scorso 30 gennaio, la corte di Cassazione aveva, infatti, reso definitiva la condanna a 3 anni e 9 mesi per Simba La Rue, nome d'arte per Mohamed Lamine Saida, rapper 22enne con migliaia di followers sui social, accusato di rapina e lesioni. La sentenza della Suprema Corte faceva riferimento a una faida tra gruppi di rapper nell'abito della quale, nel marzo 2022, a Milano, Simba La Rue aveva aggredito un giovane che faceva parte di una gang rivale, quella del trapper padovano Baby Touché.
Simba La Rue era quindi stato condannato in primo grado, insieme ad altri ragazzi del gruppo, e la sentenza era stata confermata dalla corte di appello, secondo la quale il 22enne aveva guidato le due aggressioni fatte a Baby Touché, che era stato chiuso e picchiato all'interno di un'automobile, in una "escalation di violenza e giustizia spettacolo" con la vittima che era stata "malmenata con brutalità" e "vilipesa e sbeffeggiata" con "video" e "scritte" poi "postate sui social".
Ciò nonostante, i giudici di secondo grado avevano anche deciso di ridurre la pena prevista per il rapper, difeso dal legale Niccolò Vecchioni, nell'intenzione di "dare un segnale di fiducia, a fronte delle manifestazioni di resipiscenza, sfociate anche nel versamento di una somma di denaro, a titolo del risarcimento del danno" alla vittima della rapina.
Dopo l'arresto eseguito oggi dai carabinieri, il trapper sarà, dunque, portato in Italia per scontare il cumulo delle condanne definitive. "Non era latitante, era a Barcellona per lavoro", ha spiegato il suo legale, Niccolò Vecchioni, chiarendo di non aver ancora ricevuto il provvedimento sul cumulo pene e sull'esecuzione.