Arrestato il presunto assassino di Michele Colosio, il volontario bresciano ucciso in Messico
Ha un nome e un volto il presunto assassino di Michele Colosio, il 42enne volontario bresciano ucciso lo scorso 11 luglio in Messico, dove si era trasferito ormai da anni. Lo ha comunicato la Procura del Chiapas, lo stato messicano in cui Colosio viveva ed è stato ucciso. In una nota pubblicata anche sui social lo scorso venerdì, le autorità messicane hanno comunicato di aver arrestato José Guillermo N., accusato di aver ucciso Colosio a colpi di pistola lo scorso 11 luglio a San Cristobal de Las Casas, vicino all'abitazione del volontario. Nei confronti del presunto assassino sarebbero stati raccolti indizi sufficienti per reggere l'incriminazione: per l'uomo è scattato l'arresto preventivo e il giudice ha disposto ulteriori 60 giorni di indagini prima del processo.
L'assassino ha sparato sei colpi di pistola contro Michele Colosio
Non è ancora chiaro per quale motivo l'omicida abbia ucciso Colosio, sparandogli sei colpi di pistola. L'omicidio sarebbe avvenuto mentre, con una scusa, l'arrestato stava concordando col volontario bresciano l'acquisto di una bicicletta. Colosio, originario di Borgosatollo, dopo aver lavorato come tecnico di radiologia all'ospedale Civile di Brescia si era trasferito da dieci anni in Chiapas dove collaborava come volontario per vari progetti tra cui quello con Rueda Libre, associazione per la quale riparava biciclette in un'officina di San Cristobal de Las Casas. "Era un ragazzo conosciuto in paese. Frequentava la parrocchia e giocava a calcio. Per tutti era un cittadino del mondo", aveva detto di lui il sindaco di Borgosatollo, paese in cui le ceneri del volontario sono state portate dopo i primi funerali celebrati in Messico. Adesso, per la famiglia, è arrivata la consolazione, certamente minima, di poter avere giustizia.