Arrestato il braccio destro del capo ultrà del Milan: Daniele Cataldo è accusato di un tentato omicidio del 2019
La squadra Mobile di Milano ha arrestato con l'accusa di tentato omicidio Daniele Cataldo. Il 52enne, braccio destro del capo ultrà del Milan Luca Lucci, il 12 aprile 2019 avrebbe partecipato all'agguato di via Cadore, in zona Porta Romana, contro Enzo Anghinelli. A incastrare Cataldo ci sarebbe una nuova aggressione avvenuta ai danni di Anghinelli lo scorso 11 luglio a Cologno Monzese, accusato di aver parlato di lui con le autorità, e le confidenze fatte alla moglie. Anche Lucci, già in carcere dallo scorso 30 settembre, è indagato per tentato omicidio.
L'agguato ad Anghinelli e l'arresto di Cataldo
Anghinelli il 12 aprile del 2019 si trovava in via Cadore a Milano, in zona Porta Romana, a bordo della sua Ford quando è stato affiancato da due uomini in sella a uno scooter. Uno dei due ha sparato colpendolo due volte allo zigomo. In seguito a quell'agguato, la vittima è entrata in coma e dopo due mesi è riuscita a salvarsi.
Secondo i pubblici ministeri di Milano, Paolo Storari, Sara Ombra e Leonardo Lesti, uno dei due uomini sullo scooter era Daniele Cataldo. Uomo della Curva Sud del Milan, ha alle spalle diversi precedenti per droga e armi, ed è considerato braccio destro del capo ultrà Luca Lucci. Per gli inquirenti, dietro il tentato omicidio ci sarebbero questioni legate alla gestione della curva e il tentativo di scalata da parte del gruppo rivale appoggiato da Anghinelli, anche lui legato al mondo del traffico di sostanze stupefacenti.
Cataldo, che nei giorni in cui si è consumato l'agguato ad Anghinelli era in affidamento in prova nella sede di Gallarate della Comunità Exodus, è stato fermato cinque anni dopo. Anche Lucci, già in carcere in seguito alla maxi inchiesta Doppia Curva, è indagato per tentato omicidio.
Le prove contro Cataldo
Una delle prove che gli inquirenti portano a carico di Cataldo riguarda una nuova aggressione avvenuta contro Enzo Anghinelli. Era l'11 luglio e Islam Hagag, altro esponente della Curva Sud e vicino, tra gli altri, anche a Fedez, si rivolgeva ad Anghinelli dicendogli: "Sei un morto che cammina" vicino al bar di Lucci a Cologno Monzese. Stando a quanto ricostruito, lo stesso Lucci avrebbe intimato Anghinelli di andarsene, ma lui continuava a spiegargli di "essere lì in pace" e "per questioni personali".
A quel punto, sostengono gli inquirenti, Cataldo avrebbe reagito e, indossando un casco, in sella a uno scooter lo avrebbe "pedinato per tutto il tragitto fatto per raggiungere lentamente il proprio veicolo". Una volta vicino a lui, lo avrebbe "colpito ripetutamente alle spalle e alla testa con pugni, inveendo contro la vittima frasi allusive a presunte dichiarazioni rese da Anghinelli all'autorità giudiziaria".
Secondo Cataldo, infatti, Anghinelli lo avrebbe accusato davanti agli investigatori del tentato omicidio nei suoi confronti del 2019. A prova di questo, ci sarebbero le confidenze che lo stesso 52enne ha fatto alla moglie: "Mi ha accusato", diceva riferendosi a "quello che abbiamo fatto". La donna gli ha risposto: "Vi farà arrestare tutti quanti". Per gli inquirenti, questa è una "confessione" che combacia con gli altri elementi raccolti durante le indagini.
