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Arrestato a Milano il latitante Antonino Calì, trafficante di droga del clan camorristico Pagnozzi

Poliziotti delle Squadre mobili di Milano e Roma hanno arrestato ieri nel capoluogo lombardo Antonino Calì, latitante dal 2018 e con alle spalle una condanna a complessivi 30 anni di carcere. Calì è stato più volte condannato in passato per traffico di droga, con l’aggravante di aver agevolato associazioni di stampo mafioso come il clan camorristico dei Pagnozzi, operante nella Capitale.
A cura di Francesco Loiacono
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L'arresto di Antonino Calì (Foto Polizia di Stato)
L'arresto di Antonino Calì (Foto Polizia di Stato)

Si è conclusa a Milano, nei pressi della fermata metro di Porta Venezia, la latitanza di Antonino Calì, trafficante di droga con una lunga carriera criminale alle spalle concentrata soprattutto a Roma. Nella mattinata di ieri, mercoledì 21 aprile, i poliziotti delle Squadre mobili di Roma e Milano lo hanno arrestato dopo averne seguito a lungo gli spostamenti fin da quando, nell'ottobre del 2018, era fuggito dalla Capitale per rifugiarsi in Spagna. Sulle sue spalle pendeva un provvedimento definitivo di carcerazione per una condanna a 29 anni, 8 mesi e 14 giorni. Il provvedimento era stato emesso nel mese di maggio 2020 dalla Procura generale presso la Corte di Appello di Roma, tenendo conto di tutte le pene detentive alle quali Calì era stato condannato negli scorsi anni per una serie di reati associativi volti ad agevolare, attraverso il traffico di droga, l’associazione mafiosa dei Pagnozzi, clan camorristico i cui membri erano conosciuti negli ambienti malavitosi capitolini come i "napoletani della Tuscolana".

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L'ultimo arresto nel 2013, poi la fuga nell'ottobre 2018

Come spiega la polizia di Stato nella nota relativa al suo arresto, la carriera criminale di Calì è "di spessore". Ha iniziato a trafficare con gli stupefacenti dal 1998 e l'anno seguente ha subito la prima condanna per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, scontandola ai domiciliari fino al 2003. Da allora ha ripreso la sua attività criminale, unendola a reati contro il patrimonio, frode e ricettazione. Nel 2007 è stato arrestato per possesso di armi clandestine, poi ha ripreso la sua attività di trafficante lavorando per importanti associazioni e clan criminali come i Casamonica, i Gambacurta e i Pelle di Locri ma soprattutto, appunto, col clan camorristico dei Pagnozzi. Calì era stato arrestato l'ultima volta nel 2013: dopo un periodo di detenzione in carcere nel maggio del 2018 aveva ottenuto i domiciliari da scontare nella clinica "Villa Ardeatina" di Roma, ma era evaso il 3 ottobre 2018 manomettendo il braccialetto elettronico e facendo perdere le sue tracce.

Il trasferimento in Spagna e poi il rientro a Milano

Gli appostamenti della polizia
Gli appostamenti della polizia

Nel 2020 Calì era stato localizzato a Valencia, in Spagna, dalla Squadra mobile di Roma in collaborazione con la polizia Spagnola. Mentre si cercava di localizzarne il preciso indirizzo Calì si era però spostato in Italia, precisamente a Milano. A quel punto è iniziato il lavoro dei poliziotti delle squadre mobili delle due città che hanno localizzato Calì in un appartamento in via Paolo Frisi, nella zona di Porta Venezia. Gli agenti si sono appostati su una terrazza da cui potevano osservare la zona e hanno iniziato dei servizi di osservazione ininterrotti per due giorni. Ieri mattina hanno notato un uomo dalle sembianze simili al ricercato uscire dal condominio e dirigersi a piedi verso la metropolitana. Lo hanno pedinato e fermato poco prima dell'ingresso della metro, quando hanno avuto la certezza che si trattasse del latitante. Lui stesso lo ha confermato: "Sono io… Antonino Calì", ha detto agli agenti. Con sé aveva un documento falso intestato a Sergio Calì e 1.200 euro. Nella casa milanese che aveva affittato sono state trovate le chiavi di casa della sua abitazione a Valencia.

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