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Arrestati i responsabili dell’aggressione in piazza Gae Aulenti: erano in permesso premio

Sono stati arrestati i responsabili della violenta aggressione ai danni di un 18enne in piazza Gae Aulenti, lo scorso sabato 27 maggio: si tratta di due ragazzi che, quel giorno, erano stati autorizzati a lasciare la comunità per minori a cui erano affidati per fare visita a familiari e amici. La vittima ha riportato lesioni permanenti a una mano.
A cura di Francesca Del Boca
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Insulti, spintoni, calci, pugni, una bottigliata in testa e diversi fendenti con un coltello di 20 centimetri. È il violento pestaggio tra giovanissimi andato in scena sabato 27 maggio sulle scale che scendono da piazza Gae Aulenti a Milano. Due aggressori contro uno, visibilmente alterati: si tratta di un 18enne ivoriano e un 16enne italiano che, quel giorno, erano stati autorizzati a lasciare la comunità per minori a cui erano stati affidati per fare visita a familiari e amici. Ora, a distanza di due settimane, sono stati individuati e sono finiti in manette. Mentre la vittima, dopo l'operazione d'urgenza al San Gerardo di Monza, non sarebbe più in pericolo di vita, ma ha riportato lesioni permanenti alla mano.

Il raduno di balli caraibici in piazza Gae Aulenti

Il tutto è avvenuto sotto gli occhi di decine e decine di giovani che quel sabato pomeriggio si erano dati appuntamento sotto la torre Unicredit per ballare insieme al ritmo del dembow, un ballo caraibico originario della Repubblica Dominicana. La vittima è un altro 18enne residente a Monza, accorso con il proprio gruppo al ritrovo vicino a piazza Gae Aulenti e aggredito non appena allontanatosi per cercare un tabaccaio.

La motivazione? Ancora tutta da ricostruire. A quanto pare, potrebbe essere stato uno sguardo di troppo a scatenare la reazione degli altri due giovani. Reazione immortalata dalle videocamere degli smartphone dei tanti presenti, tutti dai 13 ai 20 anni: prima gli spintoni, poi le botte e la bottigliata sul cranio. Ancora, una raffica di calci e pugni. E la coltellata finale, sferrata con forza.

L'ordinanza di fermo del gip

"L’inclinazione alla violenza è plasticamente descritta dalla futilità del motivo, dall’uso delle armi e dalla brutalità dell’aggressione", il parere del gip nell'ordinanza di fermo per i due aggressori, di cui ha rimarcato "l'allarmante pericolosità sociale". Si sono difesi, nel frattempo, gli organizzatori del raduno. "Ragazzi, noi organizziamo i raduni per divertirci tutti insieme, non di certo per vedere vicende di questo tipo", scrivono sui social. "Persone che solo per dare fastidio si comportano in questo modo… Non portateci a dover annullare tutto".

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