Arrestati dopo un furto in un ufficio postale: il caso dei due rapinatori over 60 e in attività da 30 anni

Rapine e furti erano per loro un'occupazione da coltivare nel tempo libero che i loro lavori regolari concedevano. Un'attività in cui, grazie all'esperienza trentennale, sono diventati dei veri esperti e che non hanno smesso di praticare nonostante l'età (sono entrambi ultra sessantenni) e nonostante i tanti colpi fossero costati loro già diversi arresti. Ora però Antonio Pellegrino e Santino Petrosino sono tornati in carcere con le accuse di rapina e tentata rapina dopo che nel febbraio del 2024 hanno messo a segno due colpi, di cui uno fallito, alle poste di Cusano Milanino.
Questo però è solo l'ultimo capitolo di una serie di guai con la giustizia che i due banditi milanesi hanno collezionato fin dagli anni Ottanta. Il primo arresto di Pellegrino con le accuse di rapina e sequestro di persona risale infatti a trent'anni fa, al novembre del 1993. Nel 1996, invece, è stato condannato per associazione per delinquere a scopo di rapina, ricettazione e furto. Nel 2003 arriva poi un nuovo arresto per rapina e furto aggravato in concorso a cui si aggiunge, due anni dopo, un'altra ordinanza di custodia cautelare in carcere e tre anni più tardi un altro arresto per violazione della sorveglianza speciale. Due mesi dopo Pellegrino finisce ancora in manette per un colpo in una banca di zona Comasina. Risale al 2016 l'ultimo arresto per un blitz alle Poste di Rescaldina.
Non è da meno il curriculum di Petrosino, che comincia nel 1989, quando viene arrestato per associazione per delinquere finalizzata a rapine e furti. Nel 1991 viene fermato per rapina e nel 1995 per sequestro di persona. Poi nel 2000 finisce i manette per rapina, ricettazione, sequestro di persona e armi: figura tra i membri di una banda che ha assaltato un portavalori provocando la morte dell'agente Vincenzo Raiola. Al 2007 risale poi un nuovo per furto aggravato, nel 2008 riceve due denunce per furto e nel 2012 viene arrestato per due rapine. A questi si aggiungono altri due arresti nel 2017.
La rapina nell'ufficio postale di Cusano Milanino risale al 9 febbraio del 2024, quando attorno all'1:30 i due rapinatori sono entrati con il volto coperto da una mascherina chirurgica e indossando cappellini e guanti da lavoro. Dopo aver annunciato le loro intenzioni al direttore, i ladri si sono fatti aprire il caveau dell'ufficio, da cui hanno portato via oltre 9mila euro in contanti. Durante la fuga, però, si sono tolti alcuni degli abiti usati e li hanno gettati in un cestino pubblico, ripresi dalle telecamere di sorveglianza. Analizzando il dna trovato sugli indumenti, i Carabinieri sono risaliti alle identità dei due rapinatori, che il 12 aprile, insieme a un collega di 30 anni, hanno tentato un nuovo colpo nello stesso ufficio. I dipendenti però li hanno riconosciuti e li hanno messi in fuga prima che i tre fossero arrestati dai Carabinieri.