Arrestati 3 finti medici nel Bresciano: promettevano una “terapia” per curare un bimbo malato di tumore
A Breno, in provincia di Brescia, nella mattinata dell'11 settembre 2024, sono stati posti agli arresti domiciliari tre individui che si erano spacciati per medici oncologi pur non essendolo. I malviventi avevano convinto i genitori di un bambino malato di tumore a interrompere le cure tradizionali per intraprendere un trattamento "sperimentale" dal costo non indifferente. Dopo aver appurato gli scarsi risultati della "terapia", i parenti del piccolo hanno denunciato, alle forze dell'ordine, la truffa subita.
La presunta cura sperimentale
I tre malviventi avevano sfruttato la debolezza della coppia bresciana che, spaventata per il peggioramento delle condizioni del figlio, aveva deciso di interrompere il percorso medico tradizionale che il bimbo stava seguendo negli ospedali di Brescia e Padova. Dopo varie riflessioni, avevano deciso di intraprendere una cura sperimentale eseguita con il macchinario "Scio", situato negli Stati Uniti, che avrebbe sfruttato l'energia positiva prodotta dalla fisica quantistica e dai campi magnetici per curare il tumore.
I coniugi, dopo aver sborsato l'ingente somma di denaro richiesta dai tre truffatori, hanno accertato l'inefficacia della pseudo cura. Le condizioni del piccolo non hanno ottenuto il miglioramento sperato, anzi sono peggiorate vistosamente. Questa la testimonianza rilasciata ai carabinieri di Breno: "Dopo il terzo trattamento, ci era stato assicurato che il tumore fosse in disgregazione, ma non è stato così".
La denuncia della coppia e le misure cautelari
La coppia ha denunciato prontamente la truffa alle forze dell'ordine e si è rivolta anche alla nota trasmissione televisiva di canale 5, Striscia la Notizia. I tre imputati sono stati condannati agli arresti domiciliari: si tratta di Sara Duè, 40enne di Bologna, Flavia Piccioni, 39enne di Terni, e Yuri Tassinari, 46enne di Ferrara. Sono stati accusati di tentata estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di una professione, truffa e lesioni personali.
La Duè si sarebbe inoltre macchiata del reato di tentata estorsione, avendo minacciato la famiglia del minore con il fine di ritrattare quanto denunciato alla trasmissione Striscia la Notizia. Ulteriori minacce erano state rivolte al medico oncologo dell'ospedale di Brescia che aveva già in cura il piccolo paziente.
I genitori erano stati segnalati al tribunale dei minori di Brescia per la decisione di abbandonare le cure tradizionali. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari, dopo aver compreso la situazione, ha deciso di archiviare il procedimento a loro carico. La famiglia, nel novembre 2023, ha fatto riprendere le cure tradizionali al figlio malato.