Arrestati 14 pusher a Milano, come era organizzato il gruppo criminale: c’era chi faceva l’apprendistato
Smantellate due associazioni criminali attive in più quartieri di Milano e nei paesi limitrofi. Questo il risultato dell'operazione della polizia, coordinata dalla Procura di Milano Direzione Distrettuale Antimafia, che ha portato all'arresto di 14 persone: due ordinanze di custodie cautelare sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari e ne sono stati destinatari sei cittadini italiani e otto cittadini albanesi. Sarebbero responsabili di un traffico di droga attivo a San Siro, Lampugnano, Baranzate e Bollate, dedite alla vendita, cessione, distribuzione, commercio, acquisto, trasporto e consegna di ingenti quantitativi di cocaina e hashish.
Alla fine sotto indagine sono finite 21 persone e 14 sono state arrestate, di cui 10 colte in flagranza di reato: la polizia ha sequestrato 700 g di cocaina e 4 kg di hashish. Parte delle droga è stata trovata nascosta in alcune bottiglie di plastica e in altri contenitori simili.
Le indagini della polizia hanno svelato come le due organizzazioni criminali si servivano per lo spaccio al dettaglio dei così detti "cavallini" sia italiani che provenienti dall’Albania. Nel dettaglio, i pusher che arrivavano dall'estero erano privi di permesso di soggiorno e restavano in Italia per i 90 giorni previsti dalla legge per poi rientrare in Albania. Solo pochi giorni dopo, attivando un altro visto, ritornavano in Italia dove trascorrevano altri 90 giorni a disposizione dell'organizzazione.
Come spiega la polizia in una nota, "a ciascuno dei cavallini è stato assicurato il supporto logistico necessario per vivere a Milano (appartamenti mobiliati, vetture, telefoni) e una sorta di ‘apprendistato' sulle modalità di spaccio dei diversi quantitativi di stupefacente e su come essere contattati dai clienti e come raggiungere gli stessi clienti sul territorio per la cessione".