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Arrestate tre educatrici per maltrattamenti su bimbi dell’asilo: urla, punizioni al buio e pannolini sporchi

Secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri le educatrici gridavano a breve distanza dal viso dei bambini e li lasciavano soli in una stanza al buio quando non riuscivano a dormire o piangevano. Vittime 35 alunni tra i 6 mesi e i 3 anni.
A cura di Francesca Del Boca
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Sono state arrestate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano la titolare di un asilo nido privato della provincia di Milano e di altre due educatrici: sono state tutte ritenute responsabili, in concorso tra loro, del reato di maltrattamenti aggravati nei confronti di 35 bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni, ospiti del nido. Risultano indagate per i medesimi reati anche altre due educatrici della struttura, non colpite però dal provvedimento restrittivo.

Il provvedimento è scaturito dalle attività condotte dal Nucleo Investigativo di Milano, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica meneghina, a seguito delle dichiarazioni rese nel mese di settembre 2023 da due ex educatrici dell’asilo nido che avevano segnalato episodi di maltrattamenti verso alcuni bambini.

L'inchiesta, eseguita attraverso un articolato impianto di attività tecniche e metodologie tradizionali, ha così consentito di ricostruire nel dettaglio le condotte tenute nei confronti dei bambini.

In particolare, secondo quanto emerso, le tre indagate urlavano a breve distanza dal viso dei bambini, usando toni aggressivi ed espressioni scurrili, per poi strattonarli e tirare loro le orecchie, facendoli sedere con forza sulla sedia o sul seggiolone. Ma non solo. Con intento punitivo li confinavano sul seggiolone al buio, lasciandoli chiusi in bagno da soli quando non riuscivano a dormire e segregandoli in una stanza quando piangevano, senza cambiare il pannolino quando era necessario.

L’asilo nido in argomento è già stato oggetto di analoghe indagini da parte della Compagnia Carabinieri di Legnano, a seguito delle quali, nel gennaio del 2023, la titolare ed altre 5 educatrici venivano sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di firma, accompagnata dal divieto di esercizio della professione per 12 mesi.

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