Arco della Pace imbrattato da Ultima Generazione, il Comune: “Non basta l’acqua, serve un restauro”
Non basterà il solito intervento di idropulizia per lavare via la vernice che ieri, 15 novembre, gli attivisti di Ultima Generazione hanno gettato sull'Arco della Pace. A renderlo noto è il Comune di Milano dopo che gli uffici della soprintendenza della Città Metropolitana e i tecnici del Nucleo intervento rapido (Nuir) hanno effettuato l'ultimo sopralluogo. Toccherà, quindi, la Soprintendenza di Milano gestire le operazioni di restauro che richiederanno di certo tempi più lunghi e una spesa maggiore rispetto a quanto inizialmente previsto.
Il sindaco Beppe Sala, infatti, aveva parlato di "vernice facilmente cancellabile" e che quindi sarebbe stata rimossa dal monumento napoleonico in fretta. In realtà, questo caso assomiglia sempre di più a quello della statua equestre di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo, che lo scorso marzo è stata imbrattata dagli attivisti di Ultima Generazione con vernice che poi si è scoperta essere non lavabile. La statua è stata infine ripulita in seguito a un restauro, affidato tramite bando alla società Vox Media srl e costato 28.950 euro.
Per quanto riguarda l'Arco della Pace, non sono ancora note tempistiche o costi. Di certo, però, l'amministrazione comunale non si aspettava di dover far fronte a un altro caso di monumento imbrattato dagli attivisti con vernice dalla rimozione tutt'altro che semplice. Ad essere colpita lo scorso 15 novembre è stata solo la base del monumento di piazza Sempione e per quel gesto dimostrativo sono stati denunciate sette persone autrici del blitz.
Lo scopo dell'imbrattamento, hanno poi spiegato gli ambientalisti, era quello di sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo al ruolo interpretato dal governo italiano nel conflitto in Medioriente tra Israele e Hamas. "Ogni anno cresce nel bilancio dello Stato la spesa pubblica per il settore Militare e della Difesa", hanno dichiarato da Ultima Generazione, "mentre cresce la povertà sociale delle famiglie".