Apre Supreme Milano, assembramenti davanti al primo negozio italiano del brand di culto statunitense
C'era tanta attesa oggi a Milano tra i fan del brand Supreme, marchio di abbigliamento e accessori (ma non solo) statunitense che, dalla ristretta cerchia degli skater, ha finito nel corso degli anni col piacere a una più ampia fetta di pubblico appassionato di streetwear. Questa mattina, giovedì 6 maggio, all'angolo tra corso Garibaldi e piazza San Simpliciano ha infatti aperto il primo negozio italiano del brand, tredicesimo store in tutto il mondo. L'apertura era stata annunciata dal marchio con un post su Instagram negli scorsi giorni: per cercare di evitare assembramenti, come in altre occasioni i clienti si sono dovuti prenotare sul sito per poter ottenere il "permesso" di entrare in negozio e aggiudicarsi, tra gli altri capi, anche la box logo, ossia la t-shirt celebrativa dell'inaugurazione meneghina raffigurante l'Ultima cena di Leonardo da Vinci.
Non sono mancati assembramenti davanti al negozio, nonostante le prenotazioni
Ma nonostante gli accorgimenti messi in atto dal brand fondato da James Jebbia per evitare gli "accampamenti" davanti al negozio, questa mattina come documentato da Fanpage.it non sono mancati però gli assembramenti. Tante le persone, soprattutto giovanissimi, che si sono affollate davanti all'ingresso del negozio e nelle immediate vicinanze. Tra coloro che uscivano dopo aver fatto i propri acquisti tanta soddisfazione, ma forse anche un filo di "vergogna" per le cifre spese: "Meglio che non te lo dica", ha detto più di un cliente ai giornalisti di Fanpage che hanno seguito l'apertura.
Cos'è Supreme, un brand "di culto" per gli appassionati
La particolarità di Supreme, nato come un negozio di skateboard a New York nel 1994, non è tanto nei prezzi di partenza dei vestiti e accessori (una t-shirt può costare attorno ai 50 euro, un completo intorno ai 500 euro), quanto nel fatto che i prodotti vengono venduti in numero limitato e sono dunque molto ricercati sul mercato secondario, il reselling, dove i prezzi lievitano. Per gli appassionati inoltre Supreme non è solo un brand: i suoi negozi, molto scarni e "concettuali", sono più un luogo di incontro. Neanche lo store milanese fa eccezione: l’interno rispecchia lo stile da concept store che caratterizza il brand, con (poche) t-shirt piegate in ordine maniacale sugli scaffali e per il resto installazioni artistiche e murales.
(Hanno collaborato Davide Arcuri e Claudio Rosa)