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Anziano non può fare la spesa nel supermercato vicino a casa perché non accettano il suo cane-guida

Un 65enne non vedente è andato al supermercato vicino a casa sua nel Lodigiano per fare la spesa. I dipendenti, però, gli avrebbero chiesto di uscire perché il suo cane-guida non poteva stare all’interno del locale.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Carlo Manini è una persona non vedente e che quindi necessita dell'aiuto di un cane per poter svolgere ogni tipo di faccenda, come fare la spesa. Alcuni giorni fa, però, al 65enne di Codogno, nel Lodigiano, i dipendenti di un supermercato vicino a casa sua gli hanno chiesto di andarsene a causa della presenza di Venom, il suo cane-guida. "Una cosa simile mi era successa solo una volta in una pizzeria", ha raccontato Manini, "e in quel caso ero riuscito a farli multare. Sporgerò denuncia all'Unione ciechi".

La vicenda che ha riguardo Manini è stata riportata dal quotidiano Il Giorno. Lo scorso venerdì 4 agosto il 65enne si trovava con la figlia e Venom in un supermercato della catena Lidl. Ad un certo punto, "mi ha avvicinato una dipendente a tono sostenuto, quasi urlando, dicendo che dovevo andarmene, perché il cane non poteva entrare", ha raccontato Manini.

Nonostante il 65enne avesse fatto notare come il suo cane-guida indossasse la pettorina con i simboli dell'Unione ciechi e della Croce Rossa, oltre a tutte le dotazioni di legge, "hanno provato a convincermi a uscire a portare fuori Venom".

A quel punto, Manini avrebbe chiesto di parlare con il direttore, ma ha riferito che i dipendenti gli hanno risposto che quel giorno era assente. "Sono riuscito a finire la spesa e pagare i miei acquisti nonostante l'imbarazzo", ha commentato il 6enne, "è stato desolante, ma so che è nei miei diritti e non mi sono mosso di lì".

L'azienda ha fatto sapere con una nota che da quanto le risulta il personale presente quel giorno nel punto vendita "si è limitato a invitare i clienti ad assicurarsi che il cane non entrasse in contatto diretto con i prodotti esposti", affermano, "al fine di garantire il rispetto degli standard di igiene e sicurezza in materia". La storia, comunque, non finirà qua perché Manini ha annunciato che sporgerà denuncia per quanto accaduto all'Unione ciechi.

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