Anziana uccisa, confessa uno dei killer: “Quando ha smesso di urlare abbiamo capito che era morta”
Hanno prima bevuto un brandy mischiato a un succo d'arancia attorno a mezzogiorno al parco Sammartini di Milano prima di rapinare e uccidere la vicina di casa del palazzo di via Ponte Seveso 26. Così il 44enne Mario Abraham Calero Ramirez racconta passaggio per passaggio del piano criminale messo a segno insieme al complice 22enne Carlos Gabriel Velasco.
Per gli inquirenti si tratta di un omicidio premeditato
Dopo la confessione, investigatori e inquirenti non hanno più dubbi: si è trattato di un agguato premeditato. I due sono stati fermati già il giorno successivo l'omicidio e hanno rivelato agli agenti della Squadra Mobile di Milano, coordinata dal dirigente Marco Calì, e agli inquirenti i particolari sull'omicidio. Durante il primo interrogatorio di convalida del fermo davanti al giudice per le indagini preliminari Anna Calabi però i due, difesi dagli avvocati Giuseppe Frojo ed Emanuele Di Salvo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Poche ore dopo si è deciso per la convalida del fermo. Secondo quanto si legge nel provvedimento e come riporta Il Giorno, i due hanno agito proprio con il proposito di uccidere: "Gli indagati sono soggetti proclivi a commettere ogni reato a scapito della vita umana: essi non si sono fermati a una rapina in casa di un’anziana che, vista l’età e le condizioni di particolare fragilità, non avrebbe potuto opporre resistenza, ma hanno agito con il proposito di ucciderla e poi di appropriarsi dei pochi beni che aveva".
L'anziana uccisa con un coltello
In queste ore si sta cercando di ricostruire nei minimi dettagli quanto accaduto: Calero Ramirez ha raccontato di avere incontrato l'amico Gabriel Velasco e di aver spiegato al conoscente che nel suo stesso palazzo abitava una signora di 90 anni a cui le si poteva prendere dei soldi. Calero Ramirez poi spiega che attorno allo 14 è entrato nello stabile accostando ogni porta per fare entrare anche l'amico: i due hanno poi coperto con uno scontrino che avevano in tasca lo spioncino della porta di Fernanda Cocchi prima di mettersi i guanti. Hanno poi atteso che la donna uscisse di casa prima di stringerle il braccio attorno il collo e tapparle la bocca con una mano. A questo punto una volta in casa, Calero Ramirez ha colpito l'anziana con il manico del coltello e Carlos Gabriel l'ha accoltellata prima alla testa poi al collo. La donna, stando a quanto riferito a Fanpage.it dalla Squadra Mobile, ha cercato di urlare per chiedere aiuto, ma nessuno l'avrebbe sentita. Il presunto killer ha confessato: "Quando la signora ha smesso di urlare, ho capito che era morta". Dopo aver uccido la 90enne rubano dall'appartamento un paio di collane d'oro, 40 euro dal portafoglio e un paio di occhiali. Infine hanno cercato di fare fuoco alla casa per nascondere le prove: il loro obiettivo era quello di far saltare tutto aprendo anche il gas. L'allarme successivamente lanciato dagli altri inquilini e il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha evitato l'esplosione.