Antonio Ponti, erede della dinastia dell’aceto, è ai domiciliari per spaccio di droga
Antonio Ponti, 52 anni, dj e rampollo della nota famiglia di imprenditori che produce l’aceto Ponti, si trova da dieci mesi ai domiciliari con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. La notizia è stata riportata oggi dal quotidiano La Stampa.
L’uomo, che ora si trova ai domiciliari presso una comunità di recupero in provincia di Varese, era stato fermato lo scorso 23 aprile dalla Polizia del commissariato Lambrate per un controllo in via Leoncavallo, a Milano, mentre era a bordo della sua fuoriserie Dodge Challeger blu, con targa lituana. Con lui viaggiavano anche tre pregiudicati.
Stando alle accuse, aveva con sé a bordo 17 grammi di Mdma e circa 9 grammi di cocaina, mentre nel suo appartamento sul Naviglio Grande sono state trovate ecstasy, ketamina, hashish, mentanfetamina. Un grande quantitativo di droga, con tanto di bilancini e carta stagnola, tale da far scattare l'accusa di spaccio. La stessa per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del 52enne: l’udienza è stata fissata per il prossimo 27 marzo.
Nel corso dell'interrogatorio di convalida Ponti, che non ha niente a che fare con le attività di famiglia a Ghemme (Novara) e che gestisce un locale sui Navigli, si è intanto difeso sostenendo di non aver mai spacciato. Ma al momento la sua versione non è ritenuto credibile, tanto che i giudici del Riesame hanno confermato la misura di custodia cautelare.