Antonio Di Fazio, la violenza sessuale quando in casa c’era il figlio minorenne dell’imprenditore
“Un moderno Barbablù”. Così il gip Chiara Valori definisce nell’ordinanza di custodia cautelare Antonio Di Fazio, l’imprenditore farmaceutico di 50 anni arrestato con l’accusa di aver drogato e violentato una ragazza dopo averla attirata in trappola con la promessa di uno stage formativo nella sua azienda. A pagina 16 del provvedimento si parla dei due cellulari dell’uomo, uno in cui è presente la chat con la presunta vittima (una bocconiana figlia di persone che Di Fazio conosceva da diverso tempo) che testimonia lo scambio di messaggi per fissare l’appuntamento di lavoro; e poi un altro in cui ci sono foto della stessa ragazza “in uno stato di parziale o totale incoscienza, sdraiata sul pavimento senza pantaloni e in alcuni casi senza mutandine”. Gli scatti non lascerebbero dubbi, si legge che “la stessa è ben riconoscibile” e che sono evidenti “dettagli dell’abitazione associati dagli operanti a quelli ripresi in occasione della perquisizione, per cui è indubitabile che le fotografie scattate da Di Fazio all’interno del proprio appartamento mentre la XXX (vittima ndr) (che infatti nella parte superiore del corpo indossa gli indumenti da questa descritti quando è stata sentita) totalmente sedata, non era in grado di opporre alcuna resistenza”.
E ancora: “Le fotografie si soffermano in particolare sulle parti intime, segno inequivocabile del fatto che questo fosse l’oggetto dell’attenzione di chi le ha scattate, che deve avere anche fattivamente operato per denudare la ragazza nella parte inferiore del corpo e fors’anche per tamponare le piccole perdite che la stessa ragazza ha descritto in corso una volta visitata”. Secondo il gip “si tratta evidentemente di immagini che nessuna spiegazione alternativa possono avere se non quella di documentare il “trofeo” conquistato dal Di Fazio, che va ad aggiungersi a quelli precedenti”. Questo passaggio dell’ordinanza lascia ipotizzare una serialità criminale che nella pagina successiva troverebbe conferma a seguito dell’analisi della galleria fotografica del cellulare. In questa galleria, “degna di un moderno Barbablù (scrive il gip, ndr), sono infatti presenti numerose altre fotografia (54) dello stesso tipo, scattate a partire dall’ottobre 2020 in quattro differenti occasioni, che riprendono altre giovani donne in stato di incoscienza, semi nude o in atteggiamenti sessuali espliciti, la cui identificazione è attualmente in corso”.
I carabinieri invitano le altre vittime a farsi avanti
Per questo motivo i carabinieri della compagnia Monforte, diretti da Silvio Maria Ponzio, invitano le altre eventuali vittime a farsi avanti, a raccontare la propria storia, proprio come ha fatto con grande coraggio la studentessa il 28 marzo scorso, ovvero due giorni dopo la violenza. Ai pm ha raccontato di non aver assistito alla preparazione del caffè né del succo d’arancia che le erano stati offerti a casa di Di Fazio ma ricorda di essersi sentita male quasi subito. Prima le si è offuscata la vista, poi ha iniziato a sentire i suoni distorti e infine ha perso completamente forza negli arti. La studentessa dice di aver avvertito Di Fazio ma questo “invece di preoccuparsi del suo stato di salute o chiedere soccorso, le aveva proposto di mangiare del sushi”. A questo punto inizia la parte già drammatica, con Di Fazio seduto sempre più vicino che appoggia un braccio sulla sua coscia, che le porta alla bocca pezzi di sushi mentre è in stato di semi-incoscienza, e poi flash del Rolex d’oro al polso dell’uomo che la molesta.
La violenza mentre in casa erano presenti il figlio minore e la madre
Il fatto che sia riuscita a ricordare qualcosa è considerato un piccolo miracolo perché “visti gli effetti ipnoinducenti prodotti dal farmaco somministrato, non stupisce che ad oggi non siano pervenute” altre “denunce al riguardo”. La quantità di benzodiazepine che le sono state somministrate, infatti, è stata tale che la ragazza ha impiegato circa 10 giorni per riprendersi del tutto. L’immagine dell’imprenditore di successo si scontra con il quadro degli inquirenti, che gli riconoscono una “particolare spregiudicatezza” che a loro dire sarebbe “confermata anche dal fatto che egli ha agito incurante della presenza, all’interno dell’appartamento, del figlio minore e della madre anziana, pur probabilmente attendendo la mezzanotte per assicurarsi che costoro fossero andati a dormire”. Non deve stupire, non si tratta di un piccolo appartamento ma, come chiarito anche dalla fidanzata di Di Fazio, l’abitazione è strutturata in modo da consentire a tutti “una certa intimità”. La madre vive “in una sorta di appartamento autonomo ricavato all’interno dell’immobile, mentre il figlio è solito trascorrere la maggior parte del tempo giocando in camera sua ai videogiochi”.
Nell'appartamento una pistola giocattolo e un lampeggiante blu della polizia
Del resto la personalità di Di Fazio è ben definita anche dal rinvenimento nella sua Maserati Ghibli blu di un lampeggiante a luce blu in uso alle auto del servizio scorte di polizia e di un borsone, custodito nel baule, contenente soldi e una pistola giocattolo senza tappo rosso. In una telefonata alla propria cartomante, Di Fazio ribalta la scena accusando i genitori della ragazza di essere dei bugiardi e promette di fargliela pagare quanto prima, facendo una scenata nella località di villeggiatura che frequentano. “Io non ci metto nulla a prendere il padre per il bavero e a dirgli “ascolta un attimo, deficiente! Deficiente ma come cazzo ti sei permesso? Tua figlia è una put***a! Chiaro e tondo, a me per il c**o non mi prendi, quindi non mi rompere i coglioni perché ti faccio saltare per aria! Ma tanto guarda, non c’è bisogno che vada a chiamare nessuno, perché tanto si sono rovinati già per i loro c***i”. Di Fazio fa riferimento a presunti problemi economici della famiglia legati a gravi vicende giudiziarie che aveva denunciato anche ai carabinieri, con una contromossa che sperava potesse allontanare da sé i sospetti della violenza, trasformando i genitori della vittima in una coppia di estorsori. Tutte bugie che poi sono state smontate dagli approfondimenti dei carabinieri.
Le minacce di Di Fazio alle 21enne
Di Fazio minaccia anche la 21enne, colpevole a suo dire di mettere a rischio l’affidamento di suo figlio 12enne: “La mia paura più grossa è che c’era l’affidamento in corso e se io perdo mio figlio, giuro che scendo giù e l’ammazzo io direttamente sta put***a!”.
Il tema dell’affidamento del figlio ritorna in un altro passaggio, quando Di Fazio si lascia sfuggire al telefono con la fidanzata l’intenzione di lasciare l’Italia, probabilmente diretto a San Marino, dove la sorella lavora in un centro medico. “Questo casino qua finisce quando Antonello (Di Fazio si presentava spesso come Antonello invece di Antonio, ndr) molla sto cazzo di Paese, vende tutte le aziende e vado a stare… andiamo a stare, in un paese dove almeno la legge è uguale per tutti. La combatto, sì, ma intanto me ne vado. Questa settimana c’è l’udienza per l’affidamento, io lo voglio perché me ne vado! Se lo tengano loro questo paese del c***o!”.