Antonio Di Fazio, il manager arrestato per stupro: “Ho narcotizzato e abusato della 21enne”
Ha ammesso di aver drogato e violentato la ragazza di 21 anni nel suo appartamento: Antonio Di Fazio, l'imprenditore farmaceutico arrestato sette mesi fa con l'accusa di stupro, avrebbe confermato le accuse durante il processo che si è svolto a Milano con rito abbreviato. All'uomo, che si trova in carcere a San Vittore, alcune settimane fa è arrivata un'altra ordinanza di custodia cautelare in carcere. È infatti accusato di aver stuprato e drogato altre quattro ragazze e di aver tentato di uccidere l'ex moglie.
La violenza nei confronti della 21enne
Di Fazio avrebbe attirato nel suo appartamento la 21enne: la scusa è stata quella di offrirle uno stage formativo nella sua azienda. L'avrebbe drogata, spogliata e violentata. Dopodiché l'avrebbe fotografata. Quelle foto sono state trovate nel suo cellulare insieme a quelle di altre vittime. Grazie a quelle immagini è stato possibile risalire alle altre donne. Venerdì scorso, il pubblico ministero Alessia Menegazzo e il procuratore aggiunto Letizia Mannella lo hanno interrogato per diverse ore. Nonostante l'ammissione, secondo i legali della 21enne, l'imprenditore non avrebbe detto tutta la verità.
Gli altri cinque casi
La prossima udienza è stata fissata il 18 gennaio. Il giudice dell'udienza preliminare valuterà una eventuale riunione del procedimento con quello relativo alle altre cinque violenze e al tentato omicidio nei confronti dell'ex moglie. Stando alle indagini infatti, nel 2014 la donna era stata attirata in un appartamento dall'ex marito. L'uomo le avrebbe spruzzato dello spray urticante negli occhi, l'avrebbe colpita con una chiave inglese e stretto una corda al collo. La donna è riuscita a scappare e mettersi in salvo. Nonostante questo, le indagini all'epoca non sono andati avanti. Anche per lei, la denuncia della 21enne è stato un momento importante: "La mia cliente sarà sempre grata a questa ragazza perché così anche per lei è finito l'inferno", ha detto l'avvocato Zampogna a Fanpage.it.