Antonella Sofia, il corpo ritrovato nell’Adda: confermata ipotesi suicidio
L'esame dell'autopsia sul corpo di Antonella Sofia, l'operatrice sanitaria dell'ospedale Maggiore di Lodi, il cui cadavere è stato trovato nel fiume Adda a Pizzighettone (Cremona), ha confermato – come appreso da Fanpage.it – che si sia trattato di suicidio. La donna era scomparsa il 19 settembre e il suo corpo è stato ritrovato il 26 settembre, il giorno dopo la famiglia ha effettuato il riconoscimento. A trovarlo erano stati due ragazzi, intenti a pescare, che hanno così dato l'allarme. Non è al momento chiaro quando si svolgeranno i funerali.
Il cadavere ritrovato da due giovani pescatori
I giovani avevano infatti visto qualcosa che galleggiava per poi riconoscere un cadavere. Dopo aver chiamato le forze dell'ordine, gli operatori hanno cercato di recuperare il corpo prima che venisse trascinato dalle correnti e questo finisse nel Po. Dopo averlo recuperato e portato a riva, gli inquirenti hanno poi ipotizzato che si trattasse dell'infermiera considerata la presenza di tatuaggi molto simili a quelli mostrati in foto dalla famiglia. Successivamente il suo corpo è stato identificato dai suoi famigliari. Le ricerche sono proseguite serrate fin dal primo giorno: venivano sospese solo di notte.
Il messaggio all'ex fidanzato prima di far perdere le tracce
La ragazza aveva lasciato la sua casa nella serata di domenica 19 settembre. Antonella viveva a Lodi. Prima di far perdere completamente le sue tracce avrebbe mandato un messaggio all'ex fidanzato, di cui non si conosce il contenuto. Forse un annuncio del gesto estremo. Da quel momento non si erano più avute sue notizie fino alla tragica scoperta.