Anticiclone Hannibal, caldo anomalo e temperature oltre i 30 gradi: primi blackout a Milano
L'anticiclone Hannibal continua a colpire. A metà maggio, nella città di Milano, si sono registrate temperature massime che hanno raggiunto i 32 gradi. Un innalzamento anomalo che ha portato all'aumento del 20 per cento dei consumi di energia rispetto a una settimana fa. Dalle varie zone della città cresce anche il numero di segnalazioni di blackout che costringono i milanesi a restare al buio per diversi minuti e con i condizionatori spenti.
I brevi blackout da nord a sud
Ci sono state delle "limitate interruzioni del servizio", ha comunicato Unareti: la società unica per la distribuzione di energia elettrica e gas. Queste hanno riguardato diversi quartieri, a partire da quelli di Bicocca e Segnano fino al centro storico, a Carrobbio. Blackout brevi, al massimo di un quarto d'ora, ma che si sono ripetuti tra lunedì 16 e martedì 17 a nord e anche nel pomeriggio di mercoledì più a sud. Disservizi risolti "in pochi minuti nella grande maggioranza dei casi – assicurano da Unareti – entro un'ora e mezza nei casi più complessi".
La nuova cabina primaria di Rozzano
Quello che è certo è che nonostante l'innalzamento dei prezzi dovuti al conflitto nell'est Europa, il caldo costringe tutti a chiedere aiuto ai condizionatori e ai ventilatori. Apparecchi che riescono ad attenuare l'aggressività di Hannibal, ma che richiedono una notevole quantità di energia elettrica. Per venire incontro alla crescente richiesta, Unareti ha annunciato l'inaugurazione a breve di una nuova centralina primaria. Situata a Rozzano, periferia sud di Milano, è costata "due anni di lavoro, 15 milioni di investimenti e la posatura di 100 chilometri di nuovi cavi". A questa se ne aggiungeranno altre sette entro i prossimo cinque anni, una delle quali nel 2022. Un pacchetto di investimenti che l'amministratore delegato di Unareti Francesco Gerli dice essere arrivato a "120 milioni di euro all'anno".