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Anna Turina è morta dissanguata: “Il genero l’ha sgozzata e tentato di tagliarle il cuoio capelluto”

L’avrebbe sgozzata e avrebbe tentato di tagliarle il cuoio capelluto: è così che, secondo l’autopsia i cui esiti sono stati portati ieri in udienza, sarebbe morta Anna Turina. La 74enne è stata uccisa in casa sua, in provincia di Mantova. L’unico indagato è il genero.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'avrebbe uccisa con una violenza inaudita: avrebbe tentato di scollarle il cuoio capelluto, reciderle la carotide, la giugulare e la trachea. È così che, stando ai primi esiti dell'autopsia effettuata dall'anatomopatologo Nicolò Pigaiani, sarebbe morta Anna Turina. La 74enne è stata uccisa in casa sua a Malavicina di Roverbella (Mantova), il 9 dicembre 2021.

L'unico imputato è il genero

La pensionata sarebbe quindi morta dissanguata. I risultati sono stati presentati nella giornata di ieri, lunedì 17 ottobre, durante l'udienza che si è svolta in Corte d'Assise a Mantova. Al momento l'unico imputato è Enrico Zenatti, il genero 55enne. La moglie, Maria Savoia, ha raccontato quanto è successo quel giorno. Ha confermato che il marito è stato l'unico a rimanere in casa da solo con l'anziana.

Dopo essere andata dall'estetista e aver riacceso il cellulare, la donna avrebbe visto un messaggio con una richiesta di aiuto da parte della madre. Avrebbe quindi chiamato il marito che le avrebbe detto di passare prima dal negozio. Lei però sarebbe comunque tornata a casa e avrebbe trovato la madre in piedi e scalza. Sulla parte destra della testa aveva alcune macchie di sangue e barcollava.

Le ultime parole dell'anziana

Savoia ha detto di non aver visto tagli. Dopo averla fatta sedere, la madre le avrebbe detto che il marito voleva ucciderla. Un'assurdità considerato che il padre di Savoia era morto due anni prima. Non appena visto il genero, la donna lo avrebbe indicato dicendo "Mi uccide, mi uccide". Dopo pochi minuti, Turina è morta.

Resta sconosciuto il movente. Unica cosa emersa durante le indagini è che la suocera e il cognato non avrebbero mai perdonato a Zenatti la condanna per l'omicidio di due prostitute a Verona, dalla quale è poi stato assolto in Corte d'Appello.

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