video suggerito
video suggerito

Morto sulle piste da sci, cos’è successo: il corpo spostato con la slitta per nascondere l’incidente sul lavoro

Angelo Frassi non è morto a causa di un malore, ma di un incidente sul lavoro avvenuto nei pressi di un impianto di risalita in Val Palot (Brescia). Arrestati i gestori dello ski-lift e indagato il dipendente che ha spostato il corpo a valle.
A cura di Francesca Del Boca
92 CONDIVISIONI
Le piste della Val Palot
Le piste della Val Palot

Nessun malore. La causa della morte di Angelo Frassi, 67 anni, trovato senza vita il 28 dicembre a bordo delle piste da sci in Val Palot (Brescia), è da ricondursi a un incidente sul lavoro: una drammatica caduta dall'alto, mentre stava cercando di ripristinare il funzionamento di un pilone dello ski-lift, che chi lavorava con lui tentato fin da subito di nascondere, trasportando il corpo a valle con una motoslitta. 

È quanto ipotizza la Procura di Brescia, che ha messo sotto indagine per omicidio colposo aggravato dalla violazione della disciplina per la prevenzione degli infortuni sul lavoro i due datori di lavoro (i responsabili della società che gestisce l'impianto Palot Ski, ora agli arresti domiciliari) e per favoreggiamento il collega della vittima che ha spostato il cadavere. Una messinscena, per gli inquirenti, creata anche per impedire il sequestro dell’impianto in vista dell'assegnazione, arrivata due giorni dopo, da parte di Regione Lombardia di un finanziamento da quasi 1 milione di euro.

Una teoria confermata da alcuni sciatori di passaggio che quel giorno di fine dicembre hanno visto Frassi arrampicarsi sul pilone dell’impianto, senza imbracatura e senza casco, per cercare di disincastrare uno dei seggiolini dalla fune e far ripartire la sciovia. Gli stessi che hanno assistito alla caduta dall'alto del pilone e, qualche minuto dopo, hanno notato un altro addetto arrivare con la motoslitta e spostare prontamente il corpo dal luogo di lavoro. L'ipotesi, del resto, è confermata anche dall'autopsia sul corpo dell'operaio 67enne, che ha escluso ogni malore come possibile causa della morte ma, al contrario, ha evidenziato i segni evidenti di un trauma al torace provocato da una caduta di metri e metri nel vuoto. 

In attesa che i gestori dell’impianto rispondano alle domande del gip, previste per il prossimo venerdì, la Procura è pronta intanto a disporre una serie di accertamenti per valutare lo stato di manutenzione e di sicurezza dell’impianto del comprensorio sciistico: il pilone su cui Frassi si era arrampicato sarebbe infatti stato sprovvisto delle gabbie di sicurezza, mentre ad Angelo Frassi non sarebbero stati forniti la necessaria preparazione e le competenze per compiere simili interventi di manutenzione.

92 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views