Andrea Beretta collabora con la giustizia, lo striscione firmato dai nuovi capi ultrà dell’Inter: “Infame”
"La tua infamità non appartiene alla nostra mentalità", si legge sullo striscione firmato da Secondo Anello Verde che è apparso nella serata di venerdì 15 novembre fuori dallo Stadio San Siro a Milano. A esporlo sarebbero quindi stati i nuovi vertici degli ultrà dell'Inter.
Lo striscione sembrerebbe essere indirizzato all'ex capo Andrea Beretta, che è in carcere con l'accusa di aver ucciso Antonio Bellocco, erede di una delle più potenti famiglia di ‘ndrangheta. Nonostante non sia apparso il nome di Beretta, sembrerebbe essere chiaro a chi sia rivolto il messaggio. Nelle scorse ore è emerso infatti che l'arrestato abbia deciso di collaborare con la giustizia.
L'ex capo ultrà avrebbe infatti detto ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di essere pronto a raccontare tutto quello che sa sugli affari illeciti delle curve. Informazioni importanti e che potrebbero aiutare gli investigatori nelle indagini che hanno portato all'arresto di diversi ultrà nell'ambito dell'inchiesta Doppia Curva.
Al vertice sono tornati i vecchi capi degli ultrà, che non sono direttamente coinvolti nelle indagini. Beretta, oltre a essere indagato per l'omicidio di Antonio Bellocco avvenuto il 4 settembre scorso, è tra i destinatari anche dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto degli altri vertici delle curve di Inter e Milan. Dopo due mesi in carcere, ha scelto di cambiare avvocato e di essere trasferito dal carcere di San Vittore a un altro istituto penitenziario. Oltre agli affari della Curva, potrebbe raccontare tutto ciò che sa sull'omicidio di Vittorio Boiocchi, altro storico capo ultrà.