Ancora un caso di caporalato, lavoratori sfruttati in un’azienda di Dosolo, nel Mantovano
Ancora un caso di caporalato in un'azienda agricola lombarda, dopo il caso dell'azienda StraBerry di Cassina de' Pecchi nel Milanese, le forze dell'ordine hanno scoperto numerosi lavoratori sfruttati e costretti a lavorare senza mascherine. Per questo un imprenditore è stato denunciato e l'azienda è stata posta sotto sequestro.
Il blitz dei carabinieri della compagnia di Viadana insieme con il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Mantova è avvenuto ieri, martedì 25 agosto, all'interno dell'azienda agricola che possiede e gestisce un campo nella frazione di Villastrada a Dosolo, in provincia di Mantova. È qui che i militari hanno scoperto le condizioni del tutto fuori legge nelle quali lavoravano i 15 braccianti identificati, 13 dei quali lavoravano in nero, in due erano invece del tutto sprovvisti del permesso di soggiorno. Tutti lavoravano nei campi sprovvisti di mascherine e non vi è stato rispetto alcuno delle norme anti Covid. A
Dopo i controlli di rito l'imprenditore titolare dell'azienda è stato denunciato dai carabinieri, si tratta di un 63enne proprietario del campo coltivato nella frazione di Villastrada. I militari inoltre hanno sospeso l'attività imprenditoriale e multato il 63enne con 60.000 euro, oltre al recupero contributivo in corso di quantificazione. Sui 15 lavoratori identificati sono in corso accertamenti sui due che sono risultati sprovvisti di qualsiasi titolo di soggiorno. Per tutti i lavoratori non erano state rispettate le norme sanitarie, in quanto vi era la mancata sottoposizione dei lavoratori alla sorveglianza sanitaria ed inoltre risultavano violate anche le norme anti-contagio covid 19.