Cosa sappiamo sulla morte di Rita Trevisan, dalla scomparsa della donna scomparsa al ritrovamento del corpo
Rita Trevisan Zara è scomparsa nel nulla lo scorso 4 febbraio dalla sua casa di Baranzate, ed è stata ritrovata morta oggi dentro un canale all'altezza di Bollate, nel Milanese. L'anziana, 86 anni e pensionata, abitava a circa un chilometro e mezzo dal luogo del ritrovamento.
I carabinieri del comando provinciale di Milano e del gruppo di Rho hanno ripescato il cadavere, grazie ai vigili del fuoco, dopo mesi di ricerche a tappeto con tanto di droni ed elicotteri: secondo le prime ricostruzioni, sul corpo non ci sarebbero segni di violenza. Sono stati recuperati intanto tutti gli effetti personali dell’anziana, che ancora indossava il cappotto rosso del giorno in cui si è allontanata da casa: la borsa, i documenti e il telefono cellulare.
La denuncia della scomparsa e il racconto dei figli
Lunedì 5 febbraio, alle 13, i figli Marco e Roberto si sono presentati a casa della madre per pranzare con lei. I due, non trovandola, hanno presentato denuncia alla stazione dei carabinieri di Baranzate. Gli inquirenti hanno analizzato i filmati registrati dalle videocamere installate in zona e quelli della telecamera affissa sopra un mobile della sala di casa dell'86enne. I figli, infatti, avevano deciso di metterla perché la donna aveva iniziato a soffrire di un piccolo deficit di memoria breve.
Le ultime immagini di Trevisan Zara sono state registrate alle 15.19 di domenica 4 febbraio: ha indosso un piumino bordeaux e un foulard al collo ed è impegnata a raccogliere alcune cose. Dopo aver infilato il cellulare nella borsa e aver preso il portafogli, si è infilata le scarpe ed è uscita. È stata ripresa nuovamente a Ospiate, frazione di Bollate. Avrebbe percorso due chilometri e mezzo nonostante avesse un problema all'anca. Da quando è rimasta vedova, ha ridotto i suoi giri: casa di un'amica, chiesa e cimitero.
Le testimonianze delle ultime persone che hanno visto Rita
Il giorno della scomparsa è andata in via Confalonieri a Ospiate per far visita a una cugina. Alle 16 ha suonato al campanello. La parente, che è malata e sulla sedie a rotelle, le ha risposto e le due hanno scambiato alcune parole al citofono. Le telecamere però non l'hanno ripresa nel sentiero di ritorno. Un'autista di un bus ha affermato di averla lasciata davanti all'ospedale Sacco, ma l'orario che ha fornito non è compatibile. Il suo cellulare risulta spento fin dal momento dell'uscita dal suo appartamento.
Gli inquirenti non hanno trovato movimenti bancari sul suo conto. Inoltre prendeva la pensione minima che è di mille euro al mese. Le forze dell'ordine hanno ipotizzato che sia morte. Sono quindi alla ricerca di un cadavere.
Il ritrovamento del cadavere di Rita Trevisan e il riconoscimento dei figli
Il corpo è stato ritrovato dopo due mesi all'interno di un canale a Bollate, a poche centinaia di metri da casa. L’ipotesi prevalente, in attesa dell’autopsia, è che l’anziana abbia pensato di prendere una scorciatoia lungo i campi per rientrare verso casa dopo essere andata a far visita ad una cugina ad Ospiate il giorno della scomparsa. Lungo il canale c’è infatti un piccolo sentiero che porta ad alcuni orti, per questo la donna potrebbe essere caduta perdendo i sensi mentre cercava di rientrare a casa, oppure potrebbe aver perso l’orientamento per poi cadere nel canale.
Sul posto sono arrivati subito i figli della donna, che avevano denunciato la scomparsa della madre quasi due mesi fa.