Ancora irrisolto l’omicidio della 86enne Diva Borin: assolto il suo badante
Salvatore Spina non ha ucciso la 86enne Diva Borin il primo marzo del 2019. Lo ha deciso il giudice di primo grado nella sentenza del processo in abbreviato che ha assolto Spina, ovvero all'epoca della tragedia il badante della donna. L'uomo, oggi 39enne, si è sempre dichiarato innocente e oggi il giudice lo ha assolto perché non ha commesso il fatto.
L'accusa aveva chiesto 14 anni di carcere
Durante il processo l'accusa ha chiesto una condanna a 14 anni e 4 mesi di carcere. Il pubblico ministero Spina avrebbe potuto aver soffocato la donna quando questa gli ha comunicato la sua intenzione a cambiare badante. Oppure altro movente – come riporta La Repubblica – potrebbe essere legato all'eredità. Aveva nominato proprio Spina tra gli eredi: per paura di perdere l'eredità ha agito immediatamente. Tutte accuse smentite e non riconosciute durante la sentenza.
L'anziana trovata con un foulard al collo
Era stato proprio l'uomo a trovare l'anziana senza vita e con un foulard al collo nella sua casa a Brescia. La difesa ha sempre sostenuto che l'arco di tempo entro cui la donna era stata uccisa, secondo una perizia richiesta nel tempo, non poteva coincidere con i movimento dell'imputato. L'anziana infatti è stata uccisa prima del 14,30 del 1 marzo e oltre le 9,30 del giorno successivo. Le indagini però si erano sempre concentrate su di lui. Negli anni non c'è mai stato un altro sospettato. Con l'assoluzione di questi giorni, non resta da chiedersi chi è l'assassino della donna. Cosa sia successo e il nome del colpevole resta ancora un mistero. Proseguiranno le indagini per riuscire a risalire alla verità.