Anche Massimiliano Bastoni lascia la Lega per Comitato Nord: in Lombardia sono già 4 consiglieri
La fuga dei consiglieri leghisti al Pirellone. È un vero e proprio ammutinamento quello che sta accadendo in questi ultimi giorni dentro il partito di Matteo Salvini in Regione Lombardia, a due mesi dalle elezioni che a febbraio 2023 decreteranno il nuovo governatore: dopo gli scissionisti Roberto Mura, Antonello Formenti e Federico Lena tocca stavolta a Massimiliano Bastoni, fedelissimo verde da più di trent'anni. Tutti scappati dentro la nuova corrente fondata dal padre della Lega Umberto Bossi, Comitato Nord. "Dopo quasi 32 anni che mi hanno visto appartenere a un solo partito, la Lega, ho deciso di aderire all'interno del Consiglio regionale al nuovo gruppo denominato Comitato Nord", ha lasciato detto il consigliere.
Le motivazioni dello strappo di Bastoni in Lombardia
Anche lui probabilmente seguirà la sorte dei tre colleghi, ossia l'espulsione dal partito. "Ormai non vi sono più le condizioni che mi portarono ad aderire al movimento che mi appassionò alla politica poco più che ventenne", le parole di Bastoni, militante leghista indagato dopo l'inchiesta Lobby Nera di Fanpage.it che nei decenni ha attirato non poche polemiche per le sue posizioni anti immigrazione (celebre un decennio fa il santino elettorale "Bastoni contro gli immigrati").
"Ritengo che temi quali l'autonomia e la difesa delle identità regionali siano da porre al primo posto nell'agenda politica, cosa che in Lega in questo momento non vedo possibile. Aggiungo che la mancanza di coinvolgimento della base militante nelle scelte fondamentali ha fatto sì che il partito dei commissari non mi rappresenti più". Per poi mettere in chiaro: "Ribadendo il mio pieno sostegno ad Attilio Fontana, confermo la mia adesione al gruppo ‘Comitato Nord".
Il Comitato Nord di Bossi e le difficoltà della Lega oggi
Del resto già il Senatùr ci aveva tenuto a precisare: "Quello che sto facendo è in linea con ciò che ho fatto tutta la vita: far valere le ragioni del Nord. Ribadisco che Comitato Nord è un comitato interno alla ‘Lega per Salvini premier'". Solo una corrente, insomma, niente di aver paura. Che al contrario fa però preoccupare i leader di partito, in vista dell'appuntamento elettorale del 12 febbraio. E tentennare sul futuro della Lega stessa, con un Matteo Salvini sulla carta vicepremier ma in realtà più indebolito che mai, schiacciato dalla leader di coalizione Giorgia Meloni e "tradito" dai militanti della base. L'espulsione dei primi tre consiglieri, in fondo, parla chiaro. "Salvini ci ripensi", l'offerta di pace di Bossi. "Chiederò a Matteo l'annullamento del provvedimento disciplinare per i tre consiglieri lombardi, perché la Lega ha bisogno di unità". Chissà.