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Anche con le nuove regole della Questura i richiedenti asilo sono costretti ad accamparsi in via Cagni

Nuovi scontri tra richiedenti asilo e polizia fuori dall’ufficio Immigrazione di via Cagni nonostante le nuove regole della Questura: non più 120 appuntamenti fissati ogni 7 giorni, ma 240 ogni 15. “Non è nulla di risolutivo”, hanno commentato i volontari dell’Associazione Naga.
A cura di Enrico Spaccini
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Che le nuove regole non avrebbero risolto il problema, era apparso evidente già dalle prime anticipazioni. Ancora una volta, nella notte tra lunedì e martedì 21 marzo, infatti, centinaia di persone richiedenti asilo si sono radunate in via Umberto Cagni. La speranza è sempre la stessa, ottenere un appuntamento dagli addetti all'ufficio Immigrazione della Questura di Milano, così come l'esito: tante persone che aspettano, scontri con la polizia e pochi che riescono a entrare.

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Fuori dalla caserma Annarumma, infatti, anche la scorsa notte gli agenti della polizia hanno dovuto eseguire alcune cariche di alleggerimento per placare la ressa che si era creata. Qualcuno è rimasto ferito, dalle prime informazioni sembrerebbe in modo non grave. Un 26enne è stato trasportato in codice giallo all'ospedale Niguarda di Milano per una ferita alla testa. Un 44enne, invece, è stato trasportato sempre al Niguarda in codice verde per un trauma da caduta. Sarebbe, infatti, finito contro le transenne che delimitano l'area dell'ingresso della caserma.

Le nuove regole della Questura

Questa è una situazione che va avanti da molti mesi e che si è ripetuta ogni notte tra domenica e lunedì fino allo scorso 5 marzo. Le tensioni tra le persone che cercano di essere ricevute per presentare le loro richieste di protezione internazionale e i pochi agenti incaricati di tenere sotto controllo la situazione, hanno portato anche a episodi di violenza come manganellate e lanci di lacrimogeni.

Il problema principale era che gli appuntamenti che venivano fissati ogni settimana erano troppo pochi in confronto al numero di persone che li richiedevano. Per questo motivo, già dal venerdì precedente in molti si accampavano in via Cagni sperando di essere tra i primi della fila.

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Ammessa l'esistenza del problema, dalla Questura hanno ideato un piano: a partire da questa settimana, non vengono accettate solo 120 persone alla volta, ma 240. Tuttavia, nulla è cambiato: queste richieste, infatti, non vengono più accettate di settimana in settimana, ma ogni 15 giorni. "Il numero di persone che entrerà sarà sempre lo stesso", hanno fatto notare i volontari dell'Associazione Naga di Milano, intervistati da Fanpage.it, "non è nulla di risolutivo".

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