video suggerito
video suggerito

Anche a Milano riaprono le discoteche, l’entusiasmo dei ragazzi: “Si torna quasi alla normalità”

Da venerdì 11 febbraio hanno riaperto le discoteche in tutta Italia. A Milano, fuori dal noto locale Alcatraz, alcuni ragazzi hanno commentato la decisione con grande entusiasmo: “Finalmente un po’ di normalità”.
A cura di Ilaria Quattrone
71 CONDIVISIONI
Video thumbnail
La discoteca Alcatraz (Fonte: Davide Arcuri)
La discoteca Alcatraz (Fonte: Davide Arcuri)

“L’importante è poter lavorare e soprattutto consentire ai ragazzi di poter divertirsi in luoghi sicuri, organizzati con l’agibilità e la sicurezza”: sono le parole che Lorenzo Citterio, titolare dell'Alcatraz di Milano, ha affidato a Fanpage.it. L'11 febbraio le discoteche hanno infatti riaperto in tutta Italia, e quindi anche a Milano. Si potrà accedere con il super green pass, la certificazione rilasciata a chi è vaccinato, e l'obbligo di mascherina ci sarà ovunque tranne che in pista o per la consumazione che dovrà avvenire al tavolo. La capienza inoltre è ridotta al 50 per cento.

L'entusiasmo dei ragazzi

Negli occhi dei ragazzi si legge tanto entusiasmo: “Si inizia a sentire quest’aria di normalità che arriva”, afferma uno di loro. Nonostante la loro gioia, alcuni esprimono ancora qualche titubanza circa la possibilità di tornare alla normale capienza: "Però ancora al 100 per cento, no per me" e sperano che tutti gli avventori rispettino le regole relative al fatto che per muoversi da una pista all'altra, sia necessario tenere la mascherina: "Vedremo se tutti rispetteranno le regole", spiega un altro ragazzo.

La riapertura dopo la chiusura del 23 dicembre

Felice, ma non ancora totalmente, anche il titolare dell'Alcatraz. Citterio spiega che dall'ultima chiusura – quella del 23 dicembre con il Dl festività – è passato un mese e mezzo abbandonante: "Avevamo aperto per due mesi e mezzo scarsi quindi grande felicità sì". Anche sulla riapertura al 50 per cento, il titolare spiega che va comunque bene considerato che "restare chiusi era diventato insostenibile per noi e per i lavoratori. Resta il peccato che noi siamo un live club e i concerti sono ancora inspiegabilmente bloccati fino al 31 marzo. Fino ad allora sono consentiti solo seduti".

71 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views