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Ammazza la madre a coltellate: assolto per infermità mentale il figlio di Maria Begoña

Daniel Gandolfo è stato assolto dall’accusa di aver ucciso la madre, Maria Begoña, per vizio totale di mente. L’omicidio era avvenuto a marzo 2022 nella loro abitazione di Codogno Monzese. Il 28enne dovrà trascorrere dieci anni in una comunità psichiatrica.
A cura di Fabio Pellaco
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Maria Begoña e il figlio, Daniel Gandolfo
Maria Begoña e il figlio, Daniel Gandolfo

La Corte d'Assise di Monza ha assolto per incapacità di intendere e di volere Daniel Gandolfo, il 28enne di Cologno Monzese accusato di aver ucciso la madre a coltellate a marzo 2022. Su decisione del giudice, il giovane dovrà rimanere per dieci anni all'interno di una struttura psichiatrica giudiziaria.

Uccisa a coltellate dal figlio nella notte

Maria Begoña Gancedo Ron, bibliotecaria di 60 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione della provincia di Milano, intorno alle 4.30 del mattino del 22 marzo 2022. Le ferite riportate dalla donna in seguito alle numerose coltellate subite non le hanno lasciato scampo. In casa erano presenti i tre figli: Daniele Gandolfo, di 28 anni e due gemelle di 24 anni con sindrome di Down.

All'origine del delitto ci sarebbe stato un violento litigio scoppiato nel cuore della notte. I vicini hanno chiamato i Carabinieri, allertati dalle urla della donna, ma all'arrivo dei soccorsi la 60enne era già morta. Alcune ore dopo il giovane era stato fermato in stato di choc con l'accusa di omicidio volontario aggravato.

Il giovane andrà in una comunità psichiatrica

Al giovane, che lavorava come cassiere in un supermercato, non era stata diagnosticata alcuna patologia psichiatrica, ma aveva già dato segnali di squilibrio. Il giorno prima l'omicidio, i carabinieri erano intervenuti nell'abitazione di Cologno Monzese per un'aggressione verbale nei confronti di un postino, ma la madre non aveva segnalato nessuna situazione rilevante. Anzi, si era detta spaventata dall'ipotesi che i militari potessero prendere dei provvedimenti nei confronti del figlio.

A un anno e mezzo di distanza dall'omicidio, il Tribunale di Monza ha emesso una sentenza di assoluzione per vizio totale di mente. Il 28enne dovrà trascorrere i prossimi dieci anni in una comunità psichiatrica. Il giudice avrebbe optato per il trasferimento in una Rems, le residenze protette che hanno sostituito i manicomi giudiziari, ma nessuna struttura ha posti disponibili per accoglierlo.

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