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Ammazza il padre e riduce in fin di vita la madre, la confessione: “Sentivo le voci, mi dicevano di uccidere”

Matteo Lombardini, il 35enne arrestato per l’omicidio del padre e il tentato omicidio della madre, ha confessato il delitto: “Sentivo delle voci che mi dicevano di uccidere”, ha detto davanti al giudice.
A cura di Ilaria Quattrone
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Alle ore 19.40 del 28 ottobre 2023 i militari del nucleo operativo radiomobile di Bergamo sono intervenuti a Nembro in un appartamento di un condominio di via Rossini. Un uomo, il 35enne Matteo Lombardini, aveva ucciso il padre con un grosso coltello da cucina e aveva ferito gravemente la madre. Lombardini soffrirebbe di problemi psichiatrici: è stato arrestato immediatamente. Il pubblico ministero, inoltre, ha disposto il sequestro dell'appartamento e dell'arma del delitto.

La madre è ricoverata con una prognosi di quaranta giorni

Il 35enne, prima di essere portato in carcere, è stato medicato al pronto soccorso per alcune ferite alle mani. Nella giornata di oggi, martedì 31 ottobre, è stata svolta l'autopsia sul corpo del 75enne Giuseppe, ex dipendente dell'ufficio personale dell'azienda di servizi ambientali Bas di Bergamo. La madre, la 66enne Mariangela Stella, invece è ancora ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La prognosi è di quaranta giorni: sarebbe stata ferita nel tentativo di difendere il marito.

La confessione di Matteo Lombardini

Sempre oggi si è svolto l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari per la convalida dell'arresto: l'indagato ha ammesso quanto commesso. Avrebbe detto: "Sentivo delle voci che mi dicevano: uccidi, uccidi". Ha poi aggiunto che erano già alcune settimane che sentiva "delle voci che mi dicevano di ammazzare".

Ha poi specificato che non c'è stato alcun motivo scatenante: "Semplicemente da un po' di tempo mi davano fastidio le voci dei miei genitori, così ho colpito più volte mio padre". In passato, inoltre, aveva già aggredito il padre con una coltellata. L'uomo aveva poi ritirato la denuncia. Nei suoi confronti, quindi, è stata disposta una misura cautelare di custodia in una struttura protetta.

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