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Alunno di 8 anni bullizzato dalle maestre: aperta un’indagine sulle chat piene di insulti

Una donna, docente di un istituto di Pavia, ha denunciato due colleghe per aver bullizzato il figlio. I fatti sono accaduti in una scuola elementare di Pavia.
A cura di Giorgia Venturini
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Si indaga su quanto accaduto in una scuola di Pavia: in una chat Whatsapp le docenti bullizzavano un bambino, dandogli del "pirla" e del "bambino di m…", facendo preoccupare i genitori. Ora l'Ufficio scolastico della Lombardia ha disposto approfondimenti, si apprende dal ministero dell'Istruzione. Ad oggi si sa che il destinatario degli insulti è un bambino di 8 anni, figlio di una loro collega con cui esiste qualche dissapore che si trascina dal precedente anno scolastico. Per questo la madre del bambino ha parlato fin da subito di "ritorsione": la donna si è presentata con le chat e i messaggi vocali presentando un esposto agli Uffici scolastici regionale e provinciale. Così come alla dirigente dell'istituto, al Difensore civico di regione Lombardia (un garante dei diritti dei cittadini) e persino alla diocesi di Pavia. Fino a presentare esposto anche in Procura.

Gli insulti e le punizioni severe al bambino

La madre del piccolo alunno di 8 anni ha scoperto che il figlio era nel mirino della maestre da circa quattro mesi, da novembre a febbraio. Poi la madre aveva scoperto tutte le chat sul computer della scuola: a sorprendere la donna è stato l'aggressività dei messaggi che riguardavano proprio suo figlio. E ancora: sempre secondo il racconto della madre all'alunno erano spesso inflitte punizioni severe, costretto più di una volta a restare fuori dalla classe. Il bambino era stato anche ritratto in una foto, condivisa su WhatsApp dalle maestre, che lo mostrava seduto al banco, dopo aver ricevuto un castigo, con lo sguardo basso e le braccia incrociate. Quando la madre del piccolo alunno ha scoperto tutto ha detto: "Mi sono pietrificata. Ho fatto lezione, e quando i bambini sono andati via, ho guardato tutte le chat". E ancora: "Sono sconvolta – ha aggiunto la donna -, anche se il sostegno di una psicologa ci sta aiutando a superare la vicenda".

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