Allenatore accusato di atti sessuali con una pallavolista minorenne: potrebbero esserci altri casi
Dopo la pubblicazione di un articolo su Fanpage.it in cui abbiamo raccontato che l'allenatore di pallavolo Pierluigi Leidi è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Busto Arsizio per atti sessuali con una minorenne, alcuni genitori della squadra in cui giocava la ragazzina hanno chiesto ai massimi organi federali delucidazioni sulla vicenda.
Potrebbero esserci altre vittime
Stando a quanto apprende Fanpage.it, la società avrebbe indetto una riunione del consiglio direttivo che stabilirà se e quali provvedimenti prendere nei confronti di Leidi. Non è escluso che l'uomo possa essere sospeso. Sembrerebbe inoltre che il caso della ragazzina di 14 anni e mezzo, che ha portato l'allenatore a processo, non sia l'unico. Potrebbero infatti esserci stati altri episodi simili.
Il caso della quattordicenne è arrivato in aula a Busto Arsizio grazie alle indagini della Procura di Brescia: l'uomo infatti sarebbe tra le persone che avrebbe intrattenuto conversazioni sessualmente esplicite con un ragazzino. Questi messaggi sarebbero stati trovati nel cellulare del minorenne e sarebbero finiti, grazie al padre del giovane, nelle mani degli inquirenti bresciani.
Le conversazioni trovate sul cellulare dell'allenatore
Questi ultimi avrebbero così disposto il sequestro di tutti i dispositivi elettronici dell'allenatore. Sul suo cellulare sarebbe stata trovata l'App Telegram dove sarebbero stati trovati alcuni gruppi in cui avvenivano scambi di materiale pedopornografico e pornografico. Sarebbero state trovate centinaia di foto e video di minorenni in atteggiamenti sessuali.
Tra le chat archiviate di Telegram sono state trovate quelle con la ragazzina finite al centro dell'inchiesta di Busto Arsizio. Una volta trovate, la Questura di Varese ha contattato i genitori della minorenne. In questo modo è stato possibile scoprire che aveva avuto rapporti non completi con Leidi. I genitori hanno così deciso di sporgere querela.