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Covid 19

Allarme sui ricoveri in Lombardia, La Vecchia: “Si potrebbero superare quelli della scorsa primavera”

L’epidemiologo dell’Università Statale, Carlo La Vecchia, parla di una situazione seria dei ricoveri in Lombardia, che rischia di superare quella della scorsa primavera. A intasare gli ospedali adesso “sono i casi Covid moderati – ha detto – servirebbero delle strutture fuori dagli ospedali, come fanno in Inghilterra, che richiedono poco personale”.
A cura di Simona Buscaglia
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In Lombardia la situazione dei ricoveri negli ospedali per Covid-19 è seria e rischia, solo con i malati già registrati, di superare, in breve tempo, il numero dei ricoverati della scorsa primavera. Lo ha dichiarato in un'intervista a Fanpage l'epidemiologo e professore dell'Università Statale, Carlo La Vecchia.

Si è superato il picco di contagi in Lombardia?

I contagi ormai sono incontabili, ma il vero problema non è il picco dei contagi. Anche se l'avessimo superato, con questo aumento di ricoverati, che sono stati 800 la settimana scorsa, e logicamente dovrebbero essere di più la settimana prossima perché i ricoverati riflettono i contagiati dieci giorni prima, il servizio sanitario andrà in grave stress. Solo con i numeri di contagi che abbiamo avuto dieci giorni fa supereremo il numero di ricoverati della scorsa primavera e forse dello scorso autunno. E questo solo con i contagi della settimana passata che verosimilmente andranno in ospedale dopo 7/10 giorni

Possiamo parlare quindi di zona arancione vicinissima e zona rossa vicina?

La zona arancione l'avremo il 24 o il 31 gennaio, e la zona rossa l'avremo poco dopo, a fine gennaio o con i primi di febbraio. Il problema è che siamo al 27,6 dei posti letto occupati e rischiamo di superare anche il 50 per cento e questo non pensando ai contagi, che prima o poi scenderanno, ma ai malati che abbiamo già accumulato. La settimana prima eravamo al 19,6 per cento dell'occupazione dei posti letto, quindi siamo saliti dell'8 per cento nell'ultima settimana. La soglia per la rossa è al 40 per cento e sforarla è davvero probabile. La zona rossa poi ha conseguenze sociali e economiche drammatiche perché si può in sostanza andare solo a lavorare. Il problema rimane comunque come possa reggere il sistema sanitario

Non basterà quindi nemmeno l'utilizzo pieno dell'ospedale in Fiera?

L'ospedale in Fiera è una pseudo terapia intensiva quello che manca sono i posti letti per i Covid moderati, che intasano oggi ospedali, che richiedono osservazione e un minimo di trattamento perché poi andranno a casa. Gli ospedali non sono intasati dalle terapie intensive, almeno oggi.

Lei aveva detto che i Covid Hotel non risolvevano il problema, quale potrebbe essere una soluzione in tal senso

In Inghilterra fanno delle strutture prefabbricate nei parcheggi degli ospedali per questi pazienti. Servono dei saloni dove mettere decine di questi pazienti che sono osservati da pochi infermieri e medici, dando loro quello che serve, come un po' di ossigeno e dell'antinfiammatorio. Quasi tutti in qualche giorno vanno poi a casa, chi peggiora invece andrà poi nei reparti specialistici. Queste strutture richiedono poco personale. Non averli fatti fino adesso è stato un errore, avendo anche quindici giorni di vantaggio

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