Allarme siccità, in Lombardia 25 comuni rischiano il razionamento dell’acqua potabile
La peggiore siccità degli ultimi 70 anni inizia a colpire anche i cittadini. Se fino a qualche giorno fa il caldo e la poca acqua sembravano un problema riservato agli agricoltori, adesso anche chi fa un lavoro lontano dalla terra inizia a risentirne. Infatti, in 125 comuni tra la Lombardia e il Piemonte si potrebbe presto partire con il razionamento dell'acqua. A chiederlo ai vari sindaci, le imprese del servizio idrico integrato che fanno capo a Utilitalia.
Non piove da 110 giorni e il Po si è abbassato di 7 metri
Rubinetti chiusi, quindi, per alcune ore della notte. Come riporta Meuccio Berselli, segretario generale Autorità distrettuale del fiume Po, "in alcuni territori non piove da 110 giorni". Una condizione che ha prosciugato le sorgenti alle quali attingono i serbatoi locali e che ha portato nei giorni scorsi all'attivazione di autobotti per l'approvvigionamento dell'acqua. Tra le cause principali, oltre alla poca neve sui monti che sciogliendosi dovrebbe rifornire le varie sorgenti, anche il livello del Po di 7 metri al disotto rispetto alla solita altezza. È proprio dal fiume più lungo d'Italia che alcuni potabilizzatori pescano la loro acqua per poi inserirla nelle reti idriche.
I comuni lombardi a rischio razionamento
In Lombardia, è la provincia di Bergamo quella più interessata con 25 comuni che rischiano il razionamento dell'acqua potabile:
- Almenno San Bartolomeo
- Almenno San Salvatore
- Bedulita
- Berbenno
- Brumano
- Capizzone
- Corna Imagna
- Costa Valle Imagna
- Fuipiano
- Bracca
- Algua
- Cornalba
- Costa di Serina
- Zogno
- Serina
- Oltre il Colle
- San Pellegrino Terme
- Sant'Omobomo
- Strozza
- Roncola
- Palazzago
- Pontida
- Caprino
- Cisano Bergamasco
- Torre de Busi