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Allarme per contagi nelle Rsa a Como e Varese: “Impossibile soluzioni nell’immediato”

Continuano ad aumentare i contagi nelle Rsa delle province di Como e Varese. A confermarlo sono i dati forniti da Ats Insubria che ha sottolineato come i contagi da Coronavirus siano presenti non solo tra gli ospiti ma anche tra il personale sanitario delle strutture per anziani. Durante la conferenza stampa, il direttore sanitario di Ats ha anche confermato un apparente stop all’aumento dei contagi nella provincia di Varese.
A cura di Chiara Ammendola
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Negli ultimi giorni è stato registrato un nuovo aumento dei contagi da Coronavirus nelle Rsa della provincia di Como e di Varese. A dirlo questa mattina attraverso una conferenza stampa è stat Ats Insubria che ha confermato come i casi siano presenti non solo tra gli ospiti ma anche a carico degli operatori. "Le criticità sono presenti sia in provincia di Como che di Varese – ha spiegato il direttore sanitario Giuseppe Catanoso  – ma pensare di avere delle soluzioni nell'immediato è impossibile. Regione Lombardi ha messo a disposizione del personale OSS per alcune strutture ma evidentemente non è abbastanza".

Serve personale nelle Rsa

Secondo quanto confermato da Ats Insubria, su 115 Rsa delle province ci sono 48 strutture con casi di positività tra operatori e ospiti, mentre quelle con i casi di positività solo tra gli operatori sono 80 su 115. "Aspettiamo altro personale da mettere a disposizione da parte di Croce Rossa", ha concluso Catanoso mettendo in evidenza le difficoltà nel riuscire a gestire i nuovi contagi a causa proprio della mancanza di personale assistenziale. Durante la conferenza stampa è stato fatto anche un punto sulle scuole dove i dati circa i contagi sono stazionari rispetto a settimana scorsa: "Le classi in quarantena sono passate da 1.300 a poco più di 1.200 mentre gli alunni sono passati da 17.048 a 16.628 – hanno spiegato – quelle maggiormente colpite sono quelle elementari anche perchè insieme con la prima media sono le uniche che continuano ad andare a scuola".

Segnali di frenata provincia di Varese

Per quanto riguarda invece i contagi nella provincia di Varese, tra le più colpite dalla secondo ondata di Coronavirus in Lombardia, Ats Insubria ha confermato uno stop all'aumento dei casi che sembrano essere stazionari: "In questo momento non possiamo sbilanciarci, si è ridotto l'incremento dei contagi è vero, ma purtroppo non c'è un interruttore che spegne tutto. I contagi sembrano non crescere con la stessa rapidità dei giorni precedenti. Sono dati che vanno su e giù e quindi aspettiamo: si sono un po' stabilizzati e vediamo se settimana prossima ci sarà effettivamente una discesa – ha spiegato Catanoso – per quanto riguarda gli asintomatici sono all'80/90 per cento ma purtroppo è una percentuale che sta riducendosi. Questo è dovuto al fatto che l'età media dei contagi si sta spostando verso l'alto: prima era intorno ai 30 anni, c'erano anche persone di 15 o 16 anni, prevalentemente asintoamtiche. Nell'età più avanzata compaiono sintomi. L'età dei decessi è intorno agli 80 anni come media. Le comorbidità e l'età avanzata sono difficili da gestire perché questi soggetti non ce la fanno".

Le zone più colpite tra Varese e Como

Per quanto riguarda le zone più critiche la parte bassa della provincia di Varese sembra presenterà il maggior aumento di contagi, in particolare le cittadine di Gallarate, Busto e Saronno dove ci sono percentuali di nuovi casi molto alte, mentre Alzate, Sesto Calende e Tradate con Varese sono in condizioni medie. Per quanto riguarda Como invece la divisione in zone può essere fatta in questo modo: la parte più colpita è quella che abbraccia Cantù e Mariano Comense, meno colpite Medio Lario, Olgiate Comasco ed Erba, intermedia è la zona di Como e Lomazzo.

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