Allarme legionella nel Milanese, scoperti dieci casi: tre persone ricoverate in terapia intensiva
Sarebbero stati registrati almeno dieci casi di legionella in provincia di Milano. Stando a quanto riferisce Ats, sarebbero stati tutti scoperti nel giro di una settimana: otto nel comune di Corsico e due a Buccinasco. Sette di queste sono state ricoverate e tre persone sarebbero addirittura in terapia intensiva all'ospedale San Paolo di Milano con una polmonite causata dal batterio. Le altre finite in ospedale sono invece in condizioni meno gravi.
Le autorità sanitarie – i tecnici dell'agenzia di tutela della salute dell'area Metropolitana – stanno svolgendo alcune analisi su diverse fontane e laghetti che si trovano in aree aperte al pubblico. Tutte le persone – la maggior parte residente a Corsico – che l'hanno contratta abiterebbero in edifici diversi. Questo significa che è da escludere che si trovi negli impianti idraulici domestici.
L'Ats ha comunque seccato che "nessuno di loro è in pericolo di vita, sei hanno oltre 65 anni una donna sulla quarantina. Al momento non c'e' un allarme particolare". "Lunedi' la societa' che gestisce l'acquedotto fara' dei controlli ma non deve crearsi nessuna psicosi. La legionella non si prende bevendo l'acqua ma si annida nell'acqua nebulizzata" aggiunge invece Rino Pruiti, sindaco di Buccinasco.
I primi sintomi di legionellosi si sono avuti tra il 25 aprile e il primo maggio. I pazienti – tranne uno che ha meno di cinquant'anni – sono anziani e fragili a causa di altre patologie. Non vivendo negli stessi edifici, è escluso che sia stato contratto a casa. Per questo motivo, i tecnici stanno analizzando tutte le fontane e i laghetti che sono presenti nell'area che collega i due comuni dell'hinterland di Milano. Nessuno sembrerebbe essere in pericolo di vita. Nelle prossime ore si potrà avere un quadro più preciso dell'intera vicenda e soprattutto capire come possano averlo contratto.