Alex e Stefano, morti nell’incidente aereo a Cremona: la tuta alare ha urtato l’ultraleggero
Sarebbe stato visto senza ala quando era ancora in volo l'ultraleggero precipitato ieri a Livrasco, nel comune cremonese di Castelverde. Tra i testimoni dell'accaduto anche un cacciatore che avrebbe raccontato agli inquirenti di aver sentito prima un grande rumore e poi aver visto l'aereo precipitare. Altri testimoni raccontano che il piccolo aereo aveva già preso fuoco in volo, restando senza un'ala. Nell'incidente hanno perso la vita il paracadutista Alessandro Tovazzi, 41enne di Arco di Trento, e il pilota Stefano Grisenti, di San Secondo Parmense che proprio ieri aveva compiuto 54 anni.
L'urto con l'ala prima di precipitare nel vuoto
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, Tovazzi sarebbe stato l'ultimo di altre cinque persone a lanciarsi con la tuta alare dall'ultraleggero: nel cadere avrebbe urtato l'ala facendo così perdere a Grisenti, il pilota, il controllo dell'aereo che avrebbe preso fuoco prima di cadere a terra. Entrambi i corpi sono stati trovati in un campo agricolo. Inutile l'intervento tempestivo dei soccorritori dei vigili del fuoco e del 118: all'arrivo i due uomini erano già morti. Ora gli inquirenti e l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) hanno avviato un'inchiesta sull’incidente : l'agenzia ha contestualmente disposto l’invio di un proprio investigatore sul posto.
Il pilota è morto nel giorno del suo compleanno
Certo è che sia Tovazzi che Grisenti erano dei professionisti. Il primo, per gli amici "Tovax", era appassionato di sport estremi, come bungee jumping, paracadutismo e pesca subacquea. Il suo ultimo post su Facebook risale allo scorso 17 settembre quando Tovazzi aveva raccontato un altro suo volo con la tuta alare: aveva fatto un tour sulle Dolomiti di quattro giorni, l'ultimo prima della tragedia. Grisenti, invece, per gli amici "Griso", era pilota esperto dello Sky Team Cremona: avrebbe festeggiato il suo compleanno dopo il volo.