Alessia Pifferi si prostituiva per regalare un giro in limousine al compagno: “Sperava così nel matrimonio”
Alessia Pifferi parla del compagno in Tribunale nell'udienza di ieri martedì 19 settembre del processo in cui la vede imputata con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato: ha lasciato la figlia Diana di 18 mesi a casa da sola per sei mesi provocandone la morte per stenti. L'imputata il 14 luglio dello scorso anno aveva raggiunto l'uomo – che non mai stato indagato – nella sua casa in provincia di Bergamo. Durante l'interrogatorio davanti ai giudici ha raccontato che "volevo tornare dalla bambina, ma avevo paura della reazione del mio compagno. Lui diceva che non era il mio tassista".
Il rapporto tra Alessia Pifferi e il compagno
A spiegare a Fanpage.it che relazione ci fosse, poche ore dopo finita l'udienza, è stata l'avvocata difensore Alessia Pontenani. Il legale spiega che il compagno non ha nessun tipo di responsabilità: "Lui non ha capito. Era convinto che lei facesse la neuropsichiatra infantile". Alessia Pifferi ha precisato più volte che lui non voleva la bambina perché non era figlia sua: quando l'uomo dormiva in casa con loro, la bambina stava sempre in un'altra stanza. L'avvocata ha tenuto a precisare che "la Pifferi ha detto che lui la trattava male. Ma bisogna capire cosa vuol dire per lei essere trattata male".
Il regalo al compagno sperando in una proposta di matrimonio
Il rapporto era fatto di alti e di bassi: lei sperava però in un matrimonio. Era disposta a tutto: in aula di Tribunale l'imputata ha spiegato che si era prostituita tre volte per avere i soldi per fare un regalo al compagno. Il suo legale ha spiegato: "Lei ha dichiarato che lo ha fatto solo ed esclusivamente per permettersi un giro in limousine per il suo compagno, perché sperava così che l'avrebbe sposata".
Cosa rivela lo psichiatra
Ma proprio questi alti e bassi della sua relazione secondo lo psichiatra Marco Garbarini, consulente della difesa, "avevano generato in lei periodo di fatica e vuoto e questo ha rafforzato la sua instabilità, non consentendole di avere comportamenti adeguati". Il 14 luglio del 2022 aveva lasciato la piccola a casa da sola con solo un po' di latte nel biberon poi aveva raggiunto il compagno: ai giudici la Pifferi ha detto che il latte che aveva lasciato "pensavo bastasse".