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Alessia Pifferi potrebbe suicidarsi in carcere: sorveglianza speciale per la madre che ha ucciso la figlia

Per Alessia Pifferi il giudice ha disposto la sorveglianza speciale e l’isolamento per evitare atti di autolesionismo ma anche alcun tipo di violenze da parte di altri carcerati nei suoi confronti.
A cura di Giorgia Venturini
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Si tema che possa suicidarsi in carcere Alessia Pifferi, la donna accusata di aver ucciso la figlia di stenti nei sei giorni che si era allontana da casa. Così per lei è stata disposta la sorveglianza speciale e l'isolamento per evitare atti di autolesionismo ma anche alcun tipo di violenze da parte di altri carcerati nei suoi confronti. Lo ha deciso il giudice per l'indagine preliminare Fabrizio Felice quando ha convalidato il fermo dell'arresto in carcere: si trova ora nella casa circondariale di San Vittore accusata di omicidio volontario con l'aggravante dei futili motivi. Il giudice ha invece rinunciato alla premeditazione.

Prevista per domani l'autopsia sulla piccola

Si attende intanto l'autopsia di domani martedì 26 luglio sul corpo della piccola Diana: al momento si sa che la piccola era morta da almeno 24 ore quando è stata ritrovata mercoledì mattina dalla madre che era ritornata a casa dopo sei giorni lontana. Saranno però gli esami sul latte che era nel biberon che sveleranno se la piccola sia stata sedata: in cucina infatti è stata trovata una boccetta vuota di En. Al pubblico ministero Francesco De Tommasi che indaga su quanto accaduto ha raccontato che appartenevano a un suo ex compagno, tutto però lascia pensare che qualche goccia è stata data alla piccola. Questo spiegherebbe il fatto che Diana non ha mai pianto: nessun vicino ha sentito le sue urla.

La donna non ha mai chiesto aiuto per assistere la piccola

Altro punto che sarà necessario chiarire durante le indagini è perché la donna non ha mai chiesto aiuto e perché i servizi sociali non si sono mai accorti di nulla. La piccola era nata nel bagno della casa del suo compagno – che non è il padre della piccola – nella Bergamasca: la 37enne avrebbe raccontato ai poliziotti di non aver mai detto all'uomo di avere avuto sua figlia. La donna, come raccontano anche alcuni vicini di casa, non sarebbe stata affettuosa e premurosa, nonostante al momento del suo arresto abbia detto di essere "una buona mamma". Agli inquirenti però ha spiegato che era consapevole di quello che stava facendo: sapeva che abbandonata senza cibo e acqua per tutti questi giorni la piccola poteva morire.

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