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“Alessia Pifferi non ci ha chiesto nulla sulla figlia, solo cosa rischiava lei”: il racconto dei poliziotti

Secondo la testimonianza della prima poliziotta entrata nell’appartamento dove è stato rinvenuto il cadavere della piccola Diana, la madre Alessia Pifferi non ha chiesto nulla sulla figlia “ma solo quali sarebbero state le conseguenze legali per lei”.
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Durante l'udienza di ieri, lunedì 5 giugno, del processo per la morte della piccola Diana Pifferi hanno testimoniato gli agenti e i funzionari di Polizia che sono entrati nell'appartamento dove la bimba di 18 mesi è stata trovata morta di stenti. In particolare la dirigente del gabinetto regionale di Polizia scientifica ha descritto la scena del delitto e la prima agente che è entrata nell'abitazione. le condizioni dell'imputata. Quest'ultima ha raccontato che la donna non ha chiesto nessuna informazione sulla figlia, ma soltanto cosa rischiava lei da un punto di vista legale.

Il resoconto della Polizia scientifica

La dirigente della Polizia scientifica ha raccontato ai giudice qual era la situazione della casa al momento del rinvenimento del cadavere. In particolare si è concentrata su "due valigie presenti all'ingresso" dell'appartamento, con all'interno esclusivamente "vestiti da donna, almeno 30 abiti da sera". Probabilmente erano i bagagli che la donna si era portata a Bergamo, dove aveva raggiunto il compagno, nei sei giorni in cui aveva lasciato la figlia di 18 mesi da sola in casa.

Poi la dirigente si è concentrata sulle condizioni in cui si trovava Diana: il lettino in cui era adagiato il corpo "era senza lenzuola né cuscino" e la bimba "si vedeva che era stata sciacquata, perché la testa era umida". Infatti nella lavatrice sono stati rinvenuti indumenti da bambina ancora umidi, mentre la piccola indossava soltanto un vestitino giallo, senza pannolino. Questo dimostrerebbe che, probabilmente, Alessia abbia cambiato gli abiti alla figlia dopo averne rinvenuto il corpo.

Secondo il racconto della teste, infatti, non è possibile alcune altra spiegazione visto che nell'appartamento vi erano "diversi pannolini usati, sparsi in soggiorno e sul davanzale della finestra". Mentre nel frigorifero non è stato rinvenuto praticamente nulla, neanche cibo per bambini.

"Alessia Pifferi non ha chiesto nulla di Diana"

L'agente della Squadra Mobile che è entrata per prima nell'abitazione si è invece concentrata sul comportamento mostrato nei primi momenti dopo il loro intervento dall'imputata. "Si trovava sul divano, in evidente stato di agitazione", ha riferito la poliziotta ai giudici.

Tuttavia, secondo il racconto dell'investigatrice, "Alessia Pifferi non chiedeva nulla della bimba, ma solo quali sarebbero state le conseguenze legali per lei".

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