Alessia Pifferi e la bugia sulla finta pediatra: “Mi fa i complementi per come accudisco mia figlia”
"Comunque sia io sì, sono già diventata molto brava. Mi ha detto anche la dottoressa con mia figlia. Come accudisco mia figlia, come la pulisco, come la controllo, come guardo tutto. Ogni minima virgola. Mi ha fatto i complimenti anche la dottoressa al telefono quindi su quello sì".
A dirlo in un audio inviato a un'amica è Alessia Pifferi, la donna accusata di aver provocato la morte della figlia Diana abbandonandola per sette giorni nel lettino di casa sua nel Milanese.
I messaggi vocali su Diana Pifferi
Il messaggio vocale è stato pubblicato dalla trasmissione Quarto Grado che va in onda su Rete Quattro. Non risulta però che la piccola Diana, deceduta a soli 18 mesi, fosse presa in carico da alcun pediatra. La madre, che è accusata di omicidio, l'ha lasciata morire di stenti per poter trascorrere una settimana con il compagno dell'epoca a Leffe, in provincia di Bergamo.
Eppure dagli audio inviati alle amiche, traspare una donna affettuosa nei confronti della bimba: "Quando sono piccoli così guarda ti fregano, così facilmente, infatti la signorina fa già i capricetti della serie: "Perché mi metti giù?", afferma.
E ancora: "È una mangiona, è una patatona, è un amore, una bambola guarda… Comunque è la cosa più bella che potesse arrivarmi questa bambina, è proprio il dono di Dio. Un dono del cielo, guarda!".
Le bugie di Alessia Pifferi
Quella sulla pediatra, non sarebbe l'unica bugia raccontata da Pifferi. La 37enne, infatti, aveva anche parlato di un finto battesimo, per il quale si sarebbe fatta finanziare da amici e parenti. Una menzogna dovuta alla volontà di organizzare una cena lussuosa sempre per l'ex fidanzato.
"Sarà una serata meravigliosa per questo chiedo il suo aiuto a lei. Ecco… perché voglio che sia tutto perfetto, tutto veramente che deve rimanere nei nostri ricordi. Una cosa indimenticabile proprio", diceva all'autista della limousine che aveva affittato per l'occasione.
Nel frattempo si attendono i risultati della perizia psichiatrica disposta dalla Corte d'Assiste di Milano. Nei giorni scorsi, infatti, il team di medici incaricato dai giudici ha visitato la donna che si trova in carcere a San Vittore.