Alessia Pifferi avrebbe utilizzato le foto della figlia Diana per chiedere soldi agli uomini
Avrebbe "utilizzato" le foto della piccola Diana per chiedere soldi ad alcuni uomini: è quanto rivela il quotidiano "Il Giorno" relativamente all'accusa di corruzione di minore rivolta ad Alessia Pifferi, la donna di 37 anni in carcere per aver lasciato morire di stenti proprio Diana.
L'accusa di corruzione di minore
A luglio scorso era stata proprio Pifferi a chiedere aiuto per la bambina che aveva trovato morta. Dopo poche ore, è stato scoperto che la donna l'aveva abbandonata per sei giorni lasciandola così morire di stenti. In quei sei giorni, la 37enne era in compagnia del fidanzato dell'epoca, un uomo che viveva a Leffe, in provincia di Bergamo.
La 37enne, difesa dagli avvocati Luca D'Auria e Solange Marchignoli, è stata portata in carcere a San Vittore. Alcuni giorni fa è poi emersa l'accusa di corruzione per minore. Con lei è accusato anche un uomo di 56 anni. In base a quanto scoperto dagli inquirenti, ci sarebbero alcune chat sospette. Tra queste proprio uno scambio di messaggi con il 56enne.
La chat in cui c'è scritto: Te la faccio baciare
I due si sarebbero conosciuti su Tinder, nota App di incontri. Riferendosi alla figlia Diana avrebbe detto: "Te la faccio baciare". Venerdì 4 novembre ci sarà l'interrogatorio in carcere a San Vittore, il pubblico ministero Francesco De Tommasi proverà ad avere delucidazioni – sempre che Pifferi non si avvarrà della facoltà di non rispondere – sul contenuto di queste chat.
Bisognerà inoltre attendere la relazione finale sull'autopsia che confermerà o confuterà le notizie relative alla presenza di tranquillanti nel sangue, nei capelli o nelle urine della bimba.