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“Alessia Pifferi abusata da bambina? Ho le prove che le hanno suggerito di dirlo”: l’affondo del Pm De Tommasi

“Frutto di un suggerimento preciso che è stato dato all’imputata”: è questo quanto ha detto il pm Francesco De Tommasi relativamente al racconto di presunti abusi che Alessia Pifferi, accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, avrebbe subito da bambina.
A cura di Ilaria Quattrone
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Alessia Pifferi
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"Se la finalità è quella di insistere sulla validità di quella nota relazione, io preannuncio che fornirò nero su bianco la prova che l'imputata ha reso, nei colloqui col perito, delle dichiarazioni precostituite e imbeccate da altri": a dirlo è il pubblico ministero Francesco De Tommasi, che è intervenuto durante il processo a carico di Alessia Pifferi, accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia di 18 mesi Diana a luglio 2022. Il magistrato si è infatti opposto alla richiesta della difesa, rappresentata dall'avvocata Alessia Pontenani, di rinviare l'udienza.

Il pm: Racconto frutto di un suggerimento preciso che è stato dato all'imputata

Oggi, lunedì 4 marzo, è stato ascoltato il perito Elvezio Pirfo incaricato dalla Corte di svolgere una perizia psichiatrica superpartes. Dall'esame è emerso che la donna, al momento dei fatti, era capace di intendere e di volere. Durante gli incontri con lo psichiatra, la 38enne ha raccontato di essere stata vittima di una violenza sessuale: "Vi fornirò la prova che il presunto abuso sessuale subito quando era minore" sarebbe "assolutamente falso e che questo racconto è frutto di un suggerimento preciso che è stato dato all'imputata".

Almeno altre due professioniste coinvolte

Alcune settimane fa è stato aperto un fascicolo per favoreggiamento e falso ideologico che vede come indagate le due psicologhe del carcere San Vittore dove Pifferi è detenuta. Entrambe hanno avuto alcuni colloqui con l'imputata. È indagata per falso ideologico anche l'avvocata che la difende. Sempre nel suo intervento il sostituto procuratore ha accennato al coinvolgimento di almeno altre due professioniste, che non comparirebbero nella relazione.

Nelle sue quasi 130 pagine, Pirfo ha specificato che i test ai quali le psicologhe hanno sottoposto Pifferi non sono stati svolti correttamente: "Non capisco perché è stato usato questo test (test Wais, ndr) in una situazione così" e ha affermato che non è da ritenere attendibile perché non è stato spiegato come sia stato somministrato. Ha inoltre sottolineato che è difficile stabilire se sia stata suggestionata perché i colloqui che sono stati volti, non sono stati ripresi. Durante la visita con il perito, avrebbe però utilizzato un lessico tecnico per parlare dei suoi disturbi.

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