Alessandro Maja, accusato della strage di Samarate: “Non sa spiegarsi cosa gli sia passato in testa”
Alessandro Maja, accusato dell'omicidio della moglie Stefania, della figlia di 16 anni Giulia e di aver tentato di uccidere il figlio Nicolò, è stato interrogato nella giornata di oggi, venerdì 13 maggio, dal giudice per le indagini preliminari. L'architetto, come spiegato dal suo avvocato Enrico Milani, ha ammesso di aver ucciso moglie e figlia e di aver tentato di uccidere il figlio: "L'unica cosa che non sa spiegarsi è come sia potuto avvenire e cosa gli sia passato in testa in quel momento lì".
L'ossessione per i soldi
Resta sconosciuto il movente che ha spinto l'uomo a compiere questa terribile strage famigliare. Tra le ipotesi, ci sarebbe una ossessione per i soldi. Non è chiaro se vi siano state delle reali problematiche economiche o se queste fossero perlopiù conseguenza di sue convinzioni. Sulla questione stanno indagando gli inquirenti che hanno, nei giorni scorsi, provveduto a sequestrare tutti i documenti dello studio di cui Maja era titolare.
Maja è ancora ricoverato in Psichiatria
Intanto l'architetto, come apprende ancora Fanpage.it, resta ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale San Gerardo di Monza. Nel momento in cui sarà dimesso sarà, con molta probabilità, confermata la misura in carcere salvo che – così come è attualmente – non venga accertata una incompatibilità delle sue condizioni di salute con il carcere.
L'interrogatorio e il giorno della tragedia
Durante l'interrogatorio, Maja ha ripercorso quanto accaduto ieri sera. Il suo però è stato un racconto molto sommario: "Anche perché era molto provato", spiega l'avvocato. "Lui – ribadisce il suo legale – non riesce a spiegarsi ciò che è successo. Era una notte come le altre: era più il tempo che passava in giro a camminare per casa perché aveva questa ansia per questi problemi economici che sentiva come insopportabili". Per avere un quadro più chiaro sulla vicenda bisognerà, con ogni probabilità, aspettare la perizia psichiatrica.
(Ha collaborato Simone Giancristofaro)