Alberto Genovese resta in carcere: rimandata la decisione sui domiciliari in comunità
Fiori d'arancio sì, dopo il recente matrimonio con una vecchia fiamma. Ma finiscono qui, per il momento, le buone notizie per Alberto Genovese, l'ex mago delle start up condannato per violenza sessuale nei confronti di due ragazze: ci vorranno altri sei mesi prima che il Tribunale di Sorveglianza di Milano decida se Alberto Genovese potrà essere affidato a una comunità di recupero dove curarsi dalla dipendenza dalla droga.
Per ora, quindi, l'imprenditore resta in carcere a Bollate, dove era tornato lo scorso 13 febbraio dopo un periodo ai domiciliari passato in una clinica per disintossicarsi.
Rimandata la decisione sui domiciliari in clinica
La Procura generale di Milano aveva infatti dato parere favorevole all'affidamento dell'ex imprenditore del web, condannato in via definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni (ridotti a ormai meno di 4 anni) per due casi di violenza sessuale su due modelle, stordite con mix di droghe durante le feste nell'attico milanese Terrazza Sentimento e le trasferte a Villa Lolita di Ibiza. Prima però, secondo i giudici, è necessario che Genovese sia ancora sottoposto a un periodo di osservazione da parte degli specialisti, che monitoreranno le sue condizioni psicofisiche prima di decidere se potrà uscire dal carcere.
Il matrimonio durante la pena
Nel frattempo, lo scorso dicembre, nel percorso di risalita di Genovese sono arrivate anche le nozze. La neo moglie, però, non è l'ex fidanzata Sarah Borruso, coinvolta nel processo e condannata a due anni e cinque mesi per concorso nella violenza di Ibiza: si tratta di una vecchia conoscenza dell'imprenditore, con cui anni prima si era legata per qualche tempo.
Una donna completamente estranea alla vita scandita da feste e droghe di Genovese e della sua cerchia. "So che Alberto con il suo gruppo faceva delle feste fino a notte inoltrata, ma io non partecipavo perché poi al mattino lavoravo, oltre a non gradire il tipo di festa e le persone coinvolte", aveva raccontato la donna agli inquirenti. "Era un mondo da cui tenevo le giuste distanze".