Alberto Genovese resta in carcere: respinta la richiesta dei domiciliari, deve scontare altri 4 anni
Alberto Genovese, l'ex imprenditore re delle start up arrestato a novembre 2020 per aver violentato due ragazze e per questo condannato a 6 anni e 11 mesi di reclusione, deve restare in carcere. Lo ha deciso il gup di Milano, Chiara Valori, su richiesta dell'aggiunto Eugenio Fusco e del pm Adriana Biasco, rigettando così il ricorso della difesa presentato alcuni giorni fa dai legali di Genovese, ovvero Luigi Isolabella, Davide Ferrari e Stefano Solida.
Il ricovero in clinica e i 4 anni da scontare in carcere
L'ex imprenditore si trova nel carcere di Lecco sin dalla sera del 13 febbraio. Prima, però, era agli arresti domiciliari in una clinica vicina alla struttura detentiva da luglio 2021 per disintossicarsi dalle sostanze stupefacenti che ha assunto per anni. "La droga mi ha fatto perdere completamente il controllo della realtà", ha raccontato lo stesso Genovese durante il processo, "mi drogo da anni, quattro grammi di cocaina al giorno". Ha anche dichiarato che per effetto delle sostanze non si era reso conto che le ragazze non fossero consenzienti, cosa che ha realizzato solo riguardando i video.
Genovese è stato condannato in via definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per i casi di violenza sessuale con uso di droghe ai danni di due modelle nel 2020, a Ibiza nella residenza Villa Lolita e Milano nella sua "Terrazza sentimento". Secondo l'ordine firmato dal pm Blasco, l'ex imprenditore 45enne è stato condannato per reati che sono ostativi alla concessione dei domiciliari. Per questo motivo, considerando anche gli oltre 4 anni che deve ancora scontare, il gup ha deciso di confermare la detenzione in carcere.