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Alberto Genovese arrestato per stupro

“Alberto Genovese può essere scarcerato”: la decisione della Procura Generale di Milano

“Alberto Genovese potrà essere scarcerato”: la Procura Generale di Milano ha dato parere favorevole all’istanza degli avvocati dell’ex imprenditore che chiedono il suo trasferimento dal carcere alla comunità.
A cura di Ilaria Quattrone
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La Procura generale di Milano ha dato parere favorevole all'affidamento terapeutico in una comunità per Alberto Genovese, l'ex imprenditore condannato dal tribunale meneghino in via definitiva a sei anni, undici mesi e dieci giorni per aver violentato due ragazze che all'epoca dei fatti avevano 18 e 23 anni. L'istanza per il trasferimento dal carcere alla comunità è stata presentata dagli avvocati difensori di Genovese.

L'ex imprenditore era tornato in carcere dopo la pena definitiva

Lo scorso 13 febbraio, l'ex imprenditore è tornato in carcere. Prima è stato trasferito a Lecco e successivamente a Bollate: prima della pena definitiva, che gli è stata ridotta perché non ha presentato appello dopo la condanna in abbreviato, si trovava agli arresti domiciliari in una clinica. Il tribunale aveva, proprio durante il processo, dato il consenso per il trasferimento in comunità proprio per consentirgli di disintossicarsi dalla dipendenza di droga.

Nel pomeriggio di oggi, martedì 23 maggio, si è svolta un'udienza davanti al tribunale di Sorveglianza proprio per discutere questa istanza presentata dai nuovi legali di Genovese, Salvatore Scuto e Antonella Calcaterra.

Il parere favorevole della Procura generale

L'ex imprenditore deve ancora scontare una pena residua che, tolto il pre-sofferto, è inferiore ai quattro anni. Una parte della pena scontata riguarda ovviamente il reato di violenza sessuale che però è ostativo alla misura alternativa al carcere.

Allo stesso tempo l'affidamento terapeutico può essere richiesto quando ciò che rimane della pena da scontare non supera i sei anni. Ed è per questo motivo che la Procura generale ha quindi dato parere favorevole a quanto richiesto dai legali. Adesso toccherà ai giudici decidere se accogliere l'istanza o meno.

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