Alberto Genovese offre 155mila euro alle sue vittime e loro rifiutano: è molto meno di quanto chiesto
Si è presentato per la prima volta davanti al giudice per l'udienza preliminare di Milano Alberto Genovese, l'imprenditore accusato di aver violentato una ragazza 18enne e una di 23 anni. L'ex mago delle start up si trova attualmente in una comunità terapeutica dove sta scontando gli arresti domiciliari e si sta disintossicando dalla cocaina. Tramite i suoi avvocati al giudice nell'udienza preliminare di ieri martedì 5 aprile ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato che gli garantirebbe, in caso di condanna, uno sconto di pena. Sarà il gup Chiara Valori ad accogliere o meno la richiesta: comunicherà la sua decisione il prossimo primo giugno. Sempre ieri Genovese ha proposto alle due vittime un risarcimento complessivo di circa 155mila euro. Cifra che però le due ragazze hanno rifiutato.
I risarcimenti offerti alle vittima da Genovese
Tramite i propri legali le due ragazze hanno rifiutato il risarcimento di 155mila euro scegliendo così di rimanere parti civili e ottenendo futuri risarcimenti al termine del processo. Per Genovese i 155mila euro proposti sarebbe stati così suddivisi: 130mila euro per una delle due vittime, all'epoca 18enne. Secondo l'accusa la ragazza a ottobre del 2020 stava partecipando a un festino nell'attico dell'imprenditore, conosciuto con il nome "Terrazza Sentimento", quando sarebbe avvenuta la violenza. La 18enne era riuscita a scappare fino quando si è rivolta alle forze dell'ordine: ha raccontato di essere stata prima drogata e poi violentata. La giovane ha già dovuto affrontare spese medice per quasi 25mila euro.
All'altra vittima, all'epoca dei fatti 23enne, invece Genovese ha proposto una cifra di 25mila euro. Cifra, anche in questo caso respinta. L'abuso nei confronti della 23enne è avvenuto durante un altro festino che si sarebbe tenuto in una villa a Ibiza. In questa vicenda è indagata anche l'ex fidanzata di Genovese, accusata di concorso nella violenza. Anche la donna ha chiesto di essere processata in abbreviato. In entrambi i festini ci sarebbero stati fiumi di alcol e soprattutto di droga. L'imprenditore ha sempre ammesso di aver un problema di dipendenza tanto che, dopo che per due volte era stata rigettata la sua richiesta, è stato trasferito in comunità. Non resta ora che aspettare se il giudice per l'udienza preliminare decida di accogliere la richiesta di rito abbreviato.